Categorie: Politica scolastica

#riformabuonascuola, Renzi minimizza ma i contestatori si sono fatti sentire

Non solo consensi per la Buona Scuola. Alle 200 persone sedute in platea, a quelle rimaste in piedi per esaurimento posti (ma perché così pochi per un evento atteso da settimane?), si sono presentati alla giornata sulla Scuola del Pd anche diversi contestatori.

Il premier ha cercato di minimizzare: “se questa è una contestazione… Le contestazioni sono un’altra cosa”, ha detto Renzi al termine dell’intervento. “Tanti insegnanti chiedono di parlare: ne abbiamo ascoltati migliaia e continueremo a farlo perché è naturale così”, ha tenuto a dire. E sul palco aveva cercato di rispondere a quegli insegnanti che spesso lo hanno interrotto per non essere stati ascoltati: non è vero, ha ribattuto il premier, perchè “abbiamo ascoltato tutti: a chi ci contesta dico di mandarci una e-mail, vi risponderemo sul merito”.

Le contestazioni però non sono arrivate a giro di posta. Prima, una trentina di studenti ha manifestato all’esterno della sala convegni del centro congressi di via Palermo a Roma, dove si svolgeva l’evento, al grido “la scuola pubblica non si tocca”. I ragazzi hanno anche acceso un fumogeno ma sono intervenute le forze dell’ordine allontanandoli.

Appena Renzi ha preso la parola per il suo intervento a conclusione dell’iniziativa sulla scuola organizzata dal Pd, un gruppetto di insegnanti – precari e non – dal fondo della sala ha alzato la voce per contestare il Premier. “Sono entrato con un regolare accredito, ho ascoltato gli interventi e preso appunti ma quando ho visto che sui contenuti nessuno ha detto nulla, ho chiesto di poter parlare dal palco” spiega D.C., insegnante precario in un liceo artistico della periferia romana e impegnato nel Coordinamento lavoratori autoconvocati.

 

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“Il Premier si è infastidito, ma a noi pare una necessità impellente sapere come si articolerà l’iter di costruzione della riforma, i dettagli del piano di assunzioni, il modello di governance che hanno in mente per la scuola”. “Abbiamo presentato un pacchetto di 80/90 mozioni di collegi di docenti (20-25.000 docenti coinvolti) che segnalavano alcune forti criticità della Buona scuola, in diverse occasioni abbiamo provato a consegnarlo al Governo, ma questa possibilità ci è stata negata” aggiunge Massimo G., insegnante di Lettere in un liceo scientifico, diventato “di ruolo” quest’anno.

“Sono un insegnante precario, sono iscritto al Pd e voglio dire la mia davanti a tutti” spiega un altro dei contestatori, aggiungendo: “oggi è andata in scena solo demagogia”, scrive l’Ansa.

Diverse proteste sono state condotte anche da un gruppo di insegnanti di ruolo e precari dell’USB: nei giorni scorsi si erano dati appuntamento in piazza della Repubblica, ma la Questura gli aveva negato l’autorizzazione. Si sono così recati in via Palermo, dov’era in corso la presentazione della Buona Scuola, per attuare un volantinaggio.

Al termine del presidio – rende noto l’Unione sindacale di base della scuola – la polizia ha proceduto all’identificazione di molti presenti ed ha portato in questura due dirigenti sindacali di USB “rei di aver cercato di avvicinarsi alla stampa che gremiva il parterre di Renzi, per consegnare il comunicato sull’iniziativa”.

“Sono ormai quotidiane le iniziative repressive – afferma il sindacato di base – nei confronti di chiunque osi contestare Renzi e le sue iniziative di smantellamento di tutto ciò che è pubblico, scuola in testa. La USB chiama tutti alla massima mobilitazione per rompere con questo clima repressivo e respingere i provvedimenti del governo come il Jobs Act, la riforma della scuola e quella della pubblica amministrazione. La prima forte azione di contrasto nazionale sarà la manifestazione nazionale del 28 febbraio a Milano proprio su questi temi e a cui l’USB parteciperà in massa”.

 

 

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Le proteste ci saranno anche a livello locale: poco fa il Coordinamento precari Scuola Bologna ha annunciato un presidio contro la “Scuola della PrecariEtà”: si svolgerà giovedì 26 febbraio alle ore 15, davanti all’Ufficio Scolastico Regionale, in via dè Castagnoli a Bologna. Il coordinamento romagnolo chiede certezza delle immissioni in ruolo, rispetto degli immessi in ruolo, istituzione di una nuova graduatoria provinciale degli abilitati, mantenimento della graduatoria dei non abilitati con percorsi abilitanti da attivare gratuitamente e senza selezione per tutti, il rispetto dello specifico professionale delle singole categorie (ata su posti ata  e docenti in cattedra), assunzioni senza condizioni per tutti i precari della scuola.

 

 

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Renzi contestato (da Huffingtonpost.it)

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Alessandro Giuliani

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