Categorie: Politica scolastica

#riformabuonascuola Si va verso il decreto legge

Ricordate le dichiarazioni rese dal ministro Giannini in coda alla conferenza stampa tenutasi al termine del Consiglio dei Ministri del 12 marzo quando il Governo diede il via libera al ddl sulla scuola?
Più o meno disse che l’indomani mattina il provvedimento sarebbe già stato depositato in Parlamento e avrebbe subito iniziato il proprio iter.
Siamo invece al 28 marzo e stiamo “sperando” che – se non ci saranno intoppi – martedì 31 il ddl sarà annunciato in aula. Può darsi che mercoledì 1° aprile (ma la data non induce a pensare che si tratti di un ennesima bufala) la Commissione Cultura dia avvio alle audizioni di sindacati e associazioni.
Devono essere auditi più di 50 soggetti e quindi nella migliore delle ipotesi si andrà avanti almeno per tutta la settimana successiva.
Finalmente martedì 14 potrebbe inziare l’esame vero e proprio del progetto di legge.
L’opposizione ha già fatto capire che non intende fare nessuno sconto al Governo, il dibattito sarà durissimo e le prese di posizione dei sindacati e le manifestazioni già annunciate non giocheranno a favore di una rapida approvazione della proposta di Renzi.

 

 

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Ecco perchè l’eventuale adozione di un decreto legge da parte dell’esecutivo è ormai molto di più di una semplice ipotesi.
Ma anche in questo caso sarà lo stesse necessario fare in fretta  e non perdere altro tempo.
Per approvare il decreto, infatti, il Governo dovrà almeno attendere che in Parlamento inizi il dibattito, in modo da poter dimostrare che, con quei ritmi, non sarebbe possibile approvare in tempo il disegno di legge.
Si può quindi ragionevolmente pensare che il decreto legge arriverà agli inizi di maggio. Per evitare i possibili rilievi del Quirinale sarà però necessario tenere molto sotto controllo il testo del provvedimenti ed escludere dal testo quei riferimenti che potrebbero creare dubbi sulla urgenza del decreto. 
Senza poi considerare che dal momento della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale decorrono i 60 giorni entro i quali il Parlamento dovrà convertire in legge il decreto. E a quel punto si arriverà ai primi di luglio. Difficile quindi credere che a settembre si possa già partire con l’organico funzionale e con le altre importanti novità contenute nel disegno di legge.

 

Reginaldo Palermo

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