L’approvazione della Buona Scuola in Consiglio dei ministri non dovrebbe subire ulteriori rinvii. “Io non penso al rinvio come una polemica, e per questo non ho motivo di ritenere che ci possano essere spostamenti di agenda”. A dirlo è stato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, il 6 marzo a Firenze, rispondendo ai giornalisti che le chiedevano se restava confermata la data di martedì prossimo per la presentazione della riforma della scuola in Parlamento.
La riforma della scuola “è una delle più importanti e per questo è giusto che passi dal Parlamento”, ha aggiunto il ministro.
Sui precari, per i quali opposizione e sindacati continuano a chiedere l’assunzione su tutti i posti vacanti, secondo Giannini anche qui le incertezze sono solo sui giornali, “non nel governo”. “Abbiamo chiarito i criteri. Si tratta del fabbisogno della scuola come previsto nella ‘buona scuola'”.
Parlando durante una visita al Centro di accoglienza ‘Villa Lorenzi’, il ministro Giannini ha respinto anche quelle che sono state le polemiche sulle paritarie. “Anche queste non nel governo. E’ una misura molto importante per liberare da briglie ideologiche e riconoscere la libertà di scelte educative. Una misura che segna un cambio culturale assolutamente necessario”.
Un’altra settimana è terminata: ora l’attenzione si sposta su martedì 10, quando la riforma dovrà avere il via libera del Governo. Per poi approdare subito in Parlamento, per un’approvazione lampo. Almeno, questo è il progetto del premier Renzi e del suo entourage.
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