Politica scolastica

Riforme, Anp allo scoperto: basta materie, largo agli argomenti. Via le graduatorie, il preside scelga il precario più competente

Più che ad una riforma, sarebbe una rivoluzione: è la proposta che non t’aspetti dall’Anp, il primo sindacato dei presidi, presentata a Roma durante la prima giornata del convegno “La scuola del futuro al MAXXI – Bellezza, efficacia, sicurezza”.

Le tre priorità del primo sindacato dei presidi

Attraverso le parole del suo presidente nazionale, Antonello Giannelli, il sindacato ha chiesto espressamente di cancellare le materie così come sono intese oggi, ovvero adoperarsi per avviare il superamento delle discipline scolastiche, il cui posto verrebbe preso dagli argomenti.

Giannelli ha poi auspicato la cancellazione delle graduatorie dei precari, lasciando al dirigente scolastico la possibilità di scegliere gli insegnanti supplenti sulla base delle competenze: un modello che farebbe tornare indietro di tre anni, alla chiamata diretta imposta con la Buona Scuola, solo di recente “sospesa” a furor di popolo dal Governo M5S, in attesa di una norma che ne preveda la definitiva cancellazione.

L’ultima priorità da attuare, sempre in seno alle scuole, è quella di attenzionare il Governo verso i solai, perché lo scorso anno si è registrato un crollo a settimana all’interno degli istituti e solo per fortuna non ci sono stati feriti gravi.

Gli altri interventi, anche il sottosegretario Giuliano

Al convegno Anp sul futuro della scuola, era presente un dirigente scolastico speciale: Salvatore Giuliano, oggi sottosegretario al Miur, il quale ha detto che è arrivato il momento di rivedere il paradigma della formazione, intervenendo non sul cosa si fa ma sul come: “da vent’anni parliamo di scuola del futuro, ma sarebbe bello parlare di scuola del presente”.

Simona Malpezzi, senatrice Pd della commissione istruzione del Senato, ha detto, invece, che per lei “la scuola del futuro è la scuola delle competenze”, evitando, ogni volta che cambia il Governo, di buttare via tutto il lavoro fatto dal precedente.

Valentina Aprea, deputata di Forza Italia della Commissione cultura scienza e istruzione, con riferimento all’alternanza scuola lavoro, ha dichiarato che “cancellare la parola lavoro dal mondo della scuola è una cosa che non avremmo mai voluto vedere”.

Anche secondo Paola Frassinetti, di Fratelli d’Italia, vicepresidente della Commissione cultura scienza e istruzione della Camera, è stato un grave errore annullare l’alternanza scuola lavoro, perché la scuola del futuro deve mettere gli studenti in grado di apprendere come svolgere i lavori del futuro.

Pittoni insiste sul valore legale del titolo di studio: si abolirà

Il senatore leghista Mario Pittoni, presidente della Commissione Cultura al Senato, ha invece sottolineato che l’alternanza scuola lavoro fatta fino ad ora era alternanza scuola-sfruttamento, quindi si è deciso di non voler eliminare l’alternanza ma di volerne rivedere i parametri.

Riprendendo le parole del vicepremier Matteo Salvini, Pittoni ha tenuto a dire che oggi “i genitori spingono i ragazzi a conquistare pezzi di carta: quando si arriverà all’abolizione del valore legale del titolo di studio potrebbe cambiare anche la mentalità dei genitori”, ha concluso l’esponente del Carroccio.

Alessandro Giuliani

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