Il sorriso e la forza contro le difficoltà della vita. Sono quelle di Rigivan Ganeshamoorthy, il campione medaglia d’oro alle Paralimpiadi 2024 di Parigi nel lancio del disco. L’atleta 25enne, cresciuto nell’hinterland romano in una famiglia originaria dello Sri Lanka, è stato uno dei protagonisti azzurri con la sua splendida vittoria. Ha voluto incontrare personalmente gli studenti dell’istituto comprensivo Mozart di Roma per raccontare la sua storia, soffermandosi per alcune ore insieme a ragazze e ragazzi della scuola. “Un incontro e un dialogo intenso e a tratti commovente – ha raccontato il dirigente scolastico Giovanni Cogliandro – e il nostro campione olimpico era visibilmente gioioso di poter condividere la sua testimonianza di vita, inclusi i momenti drammatici che lo hanno portato a perdere l’uso delle gambe”.
Rigivan ha risposto alle domande degli alunni, provando a trasmettere i sorrisi e tutta la propria gioia di vivere. “È stato davvero splendido ascoltare dalla sua voce come a seguito di momenti terribili, come appunto una grave malattia o un incidente, si possa scoprire una forza inaspettata e quasi miracolosa dentro di sé che porta a volersi impegnare in nuove attività sportive o di altro genere. Una ulteriore prova di come la bellezza salva il mondo”.
Rigivan soffre della sindrome di Guillain-Barrè, aggravata da una lesione cervicale in seguito ad una caduta del 2019. Specializzato nel getto del peso, nel lancio del disco e nel lancio del giavellotto, Rigivan è diventato campione italiano in tutte queste discipline, vincendo la medaglia d’oro nel suo esordio in nazionale.
“Ancora più preziosa questa testimonianza in un ambiente scolastico dove si devono affrontare ogni giorno di più momenti di tristezza, sconfitta, solitudine che attanagliano tanti nostri giovani – scrive Cogliandro – personalmente come dirigente scolastico sono orgoglioso del fatto che questa sia la prima scuola che il campione olimpico abbia voluto visitare e di come sia rimasto travolto e estasiato – a suo dire – dalla domande e dalla curiosità e dalla voglia di confronto dei nostri ragazzi.
Grazie Rigivan per il dono del tuo sorriso e della tua forza, doni che insieme ad Alice e al tuo coach hai voluto condividere con noi. Contro ogni tristezza e decadenza la scuola si mostra sempre più luogo di incontro, scoperta e gioia”.
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