Rimuovere dalle aule le lavagne con il gesso e sostituirle con le moderne Lim sarà pure un gesto traumatico per gli insegnanti di vecchia scuola, ma senz’altro salubre per gli alunni costretti a inalare le particelle sottili che rilascia il cassino dopo averlo utilizzato. Se le allergie sono costantemente in aumento tra i banchi di scuola, le cause andrebbero ricercate nelle quantità delle polveri sottili che si nascondono ancora tra le insidie delle aule non sempre adeguate alle moderne esigenze didattiche. Con l’arrivo dei tempi moderni, la tecnologia ha offerto un ventaglio di opportunità atte a migliorare i processi di apprendimento, salvaguardando e prevenendo la salute di tutti.
Eppure entrando ancora in molte classi delle scuole non si può non fare caso all’ atavica lavagna di ardesia, conosciuta con il nome di “pietra di lavagna”, posta a fianco della cattedra dell’insegnante. Con lo sviluppo del quarto settore e l’aiuto dei contributi europei, le scuole avrebbero potuto dotarsi di strumenti e mezzi d’avanguardia che non richiedono stravolgimenti nell’organizzazione dell’aula e nell’opera di ri-mediazione fatta con parole scritte, schemi, disegni giornalmente nelle aule scolastiche. La di-sconnessione tra scuola e nuove generazioni si rileva soprattutto sul piano dei linguaggi e un ambiente didattico che si definisce moderno non può lasciare, fuori dalle aule il mondo multimediale perché ritenuto, da molti ancora oggi, di scarsa rilevanza didattica ,inutile e forse dannoso.
Si parla molto dei “nativi digitali”, espressione coniata da Marc Prensky, scrittore statunitense e ideatore di videogiochi didattici, per riferirsi alle generazioni nate dopo l’avvento delle tecnologie digitali, eppure ancora il dibattito sul buon uso dello Smatphone in classe stenta ad affermarsi, contro gli aspetti “naturali” delle nuove generazioni che, guardano contro “natura”, invece la lavagna di pietra. La tecnologia, insomma, è vista ancora con sospetto in classe e sovente si notano le Lim ( Lavagna Interattiva Multimediale) stipate, insieme a personal computer, dentro oscuri magazzini, in perenne attesa di essere installate nelle aule , convertendo alcuni capisaldi della comunicazione, dell’organizzazione didattica e dell’azione ri-mediazione condotta dal docente.
“Elementi che potranno aprire la porta dell’aula ai nuovi linguaggi che potranno far entrare suoni e colori, immagini e filmati, interazioni e simulazioni, per valorizzare le “intelligenze multiple” (Gardner) dei new Millennium Leaners. Ricordiamoci che a differenza delle generazioni precedenti, le nuove tecnologie sono amiche e sono parte integrante del vivere sociale e culturale delle nuove generazioni.
La “lavagna di pietra” sarà pure un vecchio cimelio da custodire nella storia dei ricordi della scuola, il gesso bianco sarà pure un oggetto da custodire nei ricordi dei profumi scolastici, ma non potrà resistere a lungo di fronte agli strumenti offerti dalla tecnologia rivoluzionaria, chiamati a innovare radicalmente la scuola nei prossimi anni e il mondo, con buona pace dei gessetti, della lavagna di pietra e delle menti restie al buon uso dei nuovi linguaggi comunicativi.
di Lucio Garofalo