“È mia ferma intenzione aprire quanto prima tavoli politici e tecnici in vista dell’avvio delle trattative per il nuovo contratto di lavoro per il personale della scuola”: così si è espressa la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, davanti alle commissioni riunite Istruzione di Camera e Senato per loro illustrare le linee programmatiche del suo dicastero.
“Va avviata – ha detto Azzolina – una riflessione tesa a valorizzare e a supportare il lavoro dei docenti. Voglio affrontare i nodi emergenti rispetto al loro status giuridico ed economico, che necessita di essere adeguato alle nuove sfide professionali e sociali cui sopra ho accennato”.
Sulle possibilità di fare carriera come docente o di vedere assegnare maggiori compensi ai più meritevoli, siamo ancora in alto mare.
Per quel che riguarda gli stipendi, invece, nei giorni scorsi, nel corso di un’intervista ad un quotidiano nazionale, la ministra dell’Istruzione aveva detto che da cuneo fiscali si sarebbero ricavati, in media, circa 65 euro di aumenti.
Ai quali aggiungere quelli derivanti dal rinnovo del contratto: quello che sinora non è decollato, per mancanza di fondi, considerando che dalla Legge di Bilancio sono arrivate risorse che (secondo alcune analisi) non supererebbero 65 euro lordi medi lavoratore, che corrispondono a circa il 3,7% di incremento economico.
Sommando le due “voci” (taglio del cuneo fiscale e gli aumenti effettivi), si arriva quindi ai 100 euro fatidici indicati più volte dal Governo: un obiettivo che, però, i sindacati non sembrano ancora gradire.
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