Contratti

Rinnovo contratto, i 340 ml in più sono una necessità. Prosegue l’incontro tra Valditara e sindacati

L’incontro di oggi, 10 novembre 2022, tra il Ministro Valditara e i sindacati, per trovare la soluzione di accordo per il rinnovo del CCNL scuola 2019-2021 si sta prolungando anche nel pomeriggio e probabilmente arriverà fino a stasera. L’impressione che riceviamo, dalle notizie che trapelano, è di un Ministro intenzionato a chiudere la partita del rinnovo contrattuale entro Natale.

Condizione minima per i sindacati

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito sta cercando, nonostante tutte le resistenze del caso, di trovare il modo di arrivare a chiudere con un accordo sindacale unitario la partita del rinnovo contrattuale del CCNL scuola 2019-2021.

Per i sindacati l’accordo minimo raggiungibile è quello di garantire ai circa 90 euro medi lordi già trovate nelle leggi di bilancio del triennio precedente, i 30 euro derivanti dalle risorse accessorie per la valorizzazione professionale del personale docente e Ata. In buona sostanza i sindacati andranno a sottoscrivere un accordo, entro il prossimo Natale, per una cifra lorda che toccherebbe 120 euro. Si tratta di una soglia minima sotto la quale non ci dovrebbe essere accordo con i sindacati. Quindi i 340 milioni di euro derivanti dai fondi dedicati alla valorizzazione del personale della scuola e utilizzabili, con un cambio di atto di indirizzo del Ministro, per aumentare gli stipendi, sono più che mai necessari.

In attesa dei comunicati sindacali

La giornata è ancora lunga, quindi tutto potrebbe ancora succedere. L’incontro si sta svolgendo con serenità, lasciando intravedere una probabile intesa, anche se esistono problematiche aperte e ancora non risolte. Quindi nonostante l’ottimismo di arrivare ad un accordo contrattuale, restiamo in attesa di conoscere i comunicati ufficiali dei sindacati.

Aumenti e arretrati nel 2023

Se l’accordo contrattuale del rinnovo del CCNL scuola 2019-2021 dovesse arrivare poco prima di Natale, appare evidente che gli aumenti e gli arretrati arriveranno nelle tasche degli insegnanti e del personale ATA non prima di gennaio o febbraio 2023.

Lucio Ficara

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