A seguito della decisione assunta qualche giorno fa Fiuggi dall’Esecutivo nazionale della Uil Scuola Rua di confermare la mancata firma al CCNL 2019/21, sottoscritto come ipotesi il 14 luglio scorso all’Aran, La Tecnica della Scuola ha pubblicato un articolo che riporta la decisione presa all’unanimità dal sindacato Confederale e le possibili conseguenze a livello politico-sindacali. Riportiamo delle precisazioni inviate da Giuseppe D’Aprile, segretario generale Uil Scuola Rua, al nostro direttore editoriale, Daniela Girgenti, e la successiva replica dello stesso direttore editoriale.
Gentile Editore Girgenti,
Le scrivo in merito all’articolo redatto questa sera da Reginaldo Palermo, dal titolo: Contratto scuola, è ufficiale: la Uil non firmerà l’accordo. Lo ha deciso l’Esecutivo nazionale.
Stupisce che, a distanza di mesi dalla conclusione delle trattative e dopo decine e decine di assemblee, il suo redattore fissi nel titolo la notizia della non firma, come fosse un dato nuovo.
Analogamente, Le ricorderei un fatto semplice: i sindacati sono ancora presidi di democrazia nei quali le decisioni vengono sottoposte al confronto e poi votate. Così abbiamo fatto noi dopo una lunghissima consultazione, rimettendo la decisione ai voti del nostro Esecutivo nazionale. Solo allora è stata assunta, in modo condiviso e coerente.
Rispetto e coerenza, sono le parole che hanno guidato la nostra azione in questi mesi: nel negoziato contrattuale a difesa del personale della scuola nel rapporto di lavoro – e allo stesso tempo e con la stessa determinazione – nel loro essere persone nella società, donne e uomini che quotidianamente impegnano la loro attenzione e il loro studio per svolgere un’attività di particolare rilievo sociale qual è il lavoro a scuola, che vivono direttamente le conseguenze delle scelte derivanti dalle misure di finanza pubblica del Governo, che andranno ad incidere in modo pesante su pensioni, cure sanitarie, sicurezza.
I sindacati sono associazioni volontarie aventi lo scopo prioritario di difendere gli interessi professionali della categoria che rappresentano.
Chiunque pensi che questa sia solo una definizione enciclopedica, non ha chiaro qual è lo scopo del sindacato o, peggio, ritiene di poterne usare la struttura per limitare l’interesse economico e professionale di una categoria di lavoratori per finalità politiche diverse.
Abbiamo ripetuto molte volte che i contratti si firmano se migliorano le condizioni di lavoro del personale. Nel testo contrattuale all’impegno richiesto a ogni singolo lavoratore del comparto rispetto al corrispettivo economico, non si offrono tutele e prospettive professionali. La nostra è un’opposizione sì netta ma ragionata.
La strada comoda dell’adattamento al meno peggio, non tutela le persone, non appartiene alla UIL, alla UIL Scuola Rua e ai tanti iscritti che hanno condiviso scelte e progetti, senza timore o condizionamenti.
È solo il coraggio delle idee che consente di raggiungere obiettivi alti che fungono da volano per una rinnovata e solida consapevolezza di categoria, unendo movimenti, pensieri e persone, come dimostra la comunità progettuale che ha contrassegnato momenti di autentico riformismo e di unità nell’azione confederale.
Le manifestazioni a cui fa riferimento il suo redattore – che mi consenta ha agito da cattivo ambasciatore della sua testata sovrapponendo piani sindacali, politici e personali – sono frutto di un’ampia azione promossa dalle donne e dagli uomini della CGIL e della UIL, che insieme, con vigore e unione di intenti, rivendicano ogni giorno e in tutte le sedi opportune il diritto alla tutela del lavoro – e, aggiungerei, al potenziamento della scuola statale, fondamento imprescindibile dell’educazione dei nostri giovani – dimostrando che quando si propongono idee e finalità valide, anche su posizioni diverse, si possono percorrere strade comuni, perché l’importanza del progetto da realizzare ritrova nella tutela dei lavoratori l’obiettivo comune da raggiungere.
Costruire è sempre più complesso che distruggere, chiedere è sempre meglio che decidere in solitudine.
Giuseppe D’Aprile
Segretario generale
Federazione Uil Scuola Rua
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Gentile Segretario Generale
Giuseppe D’Aprile
Federazione Uil Scuola Rua
A seguito della pubblicazione sul vostro sito della seguente notizia https://uilscuola.it/una-decisione-netta-e-ragionata/ prendo atto della decisione del suo sindacato di rendere pubblica la lettera che lei mi aveva inviata seguito del nostro articolo sulla questione della firma del CCNL (https://www.tecnicadellascuola.it/contratto-scuola-e-ufficiale-la-uil-non-firmera-laccordo-lo-ha-deciso-lesecutivo-nazionale).
Due punti mi preme sottolineare.
Lei scrive: “Stupisce che, a distanza di mesi dalla conclusione delle trattative e dopo decine e decine di assemblee, il suo redattore fissi nel titolo la notizia della non firma, come fosse un dato nuovo”.
Di fatto lei conferma che – allo stato attuale – il suo sindacato non intende firmare il CCNL in via definitiva, dunque il nostro articolo risponde alla verità dei fatti: ed è questo che interessa ai lettori.
Lei spiega che il nostro articolo è basato su un documento riservato che, per essere divulgato, necessita di autorizzazione.
Mi spiace che dalla sua nota emerga una concezione quanto meno curiosa della libertà di stampa: il documento era stato approvato all’Esecutivo nazionale di Fiuggi al quale erano presenti centinaia di vostri dirigenti regionali, provinciali e locali. Il nostro vicedirettore ne è venuto in possesso e lo ha utilizzato come è legittima prassi giornalistica (non mi pare neppure il caso di scomodare l’articolo 21 della Costituzione).
Nella sua nota si parla infine di confusione fra “piano sindacale, politico e personale” e francamente non si comprende davvero a cosa lei si voglia riferire.
Il nostro vice-direttore ha espresso un legittimo dubbio sulle conseguenze della non firma rispetto alle manifestazioni programmate con Flc-Cgil.
Lei chiarisce che con Cgil (e con gli altri sindacati in genere) esiste consonanza di vedute e di obiettivi e di questo prendiamo atto.
Distinti saluti
Daniela Girgenti
Direttore editoriale de “LA TECNICA DELLA SCUOLA”
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