I sindacati saranno chiamati a riprendere gli incontri per il rinnovo contrattuale il prossimo 22 novembre 2017. Invece per il contratto sulla mobilità sono in attesa di convocazione.
Le indiscrezioni che circolano su un probabile aumento dell’orario settimanale di servizio dei docenti è evidentemente una bufala e non è nell’intenzione dell’Amministrazione proporla sotto nessuna forma. Per quanto riguarda la parte economica non sembrano esserci i margini di trovare risorse aggiuntive. In buona sostanza i soldi sarebbero quelli previsti dalla legge di bilancio 2018, ovvero il 3,5% di aumenti tabellari, ma i sindacati puntano, in estrema ratio, nel portare a casa un impegno formale da parte del Governo per maggiori risorse nel triennio successivo. Si tratterebbe dello stesso identico meccanismo applicato per i Dirigenti scolastici, al fine di ottenere un graduale recupero del potere d’acquisto.
Se le risorse economiche del contratto non troveranno un buon accordo nemmeno per il triennio successivo, ovvero 2019/2021, allora non è da escludere che insieme al tema delle pensioni si arrivi a scendere in piazza e forse anche allo sciopero generale. Ovviamente in questo caso il rischio di vedere saltare il rinnovo del contratto sarebbe concreto.
Sarebbe previsto per il prossimo mercoledì 22 novembre 2017 il secondo incontro per il rinnovo del contratto scuola. In quella occasione si dovrebbero separare le norme comuni da quelle specifiche per profilo e si dovrebbe anche affrontare la tematica delle relazioni sindacali interne alle scuole.
Ancora invece non è stata stabilita la data di convocazione per l’inizio della trattativa sul contratto della mobilità 2018/2019. Si prevede che gli incontri per il contratto della mobilità saranno convocati tra la fine del mese di novembre e gli inizi del mese di dicembre, con la novità che sarà ancora possibile il trasferimento su scuola oltre quello su ambito e provincia. I sindacati puntano a richiedere almeno 8 preferenze su scuola e il restante su ambiti e province. Il modello di trasferimento provinciale e interprovinciale sarà unico per ogni ordine o grado di titolarità, in modo tale che nella stessa richiesta si possono scegliere preferenze di scuole, di più ambiti e anche di più province.
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