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Rinnovo contratto scuola, chiusura vicina e con sorpresa?

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Dopo un lungo silenzio dell’ARAN e l’interruzione delle trattative durata per oltre mezzo mese, il rinnovo del contratto scuola potrebbe trovare in tempi rapidi la firma della pre-intesa. Si potrebbe trovare un accordo già alla fine di questa settimana o al massimo all’inizio della prossima settimana. Se invece le trattative dovessero arenarsi, ma è un’ipotesi inverosimile, allora l’ARAN metterà da parte il rinnovo contratto scuola per dedicarsi al rinnovo dei contratti della Sanità e degli Enti Locali.

ACCORDO 30 NOVEMBRE 2016 VERRA’ RISPETTATO

Tutti coloro che gridano allo scandalo per un rinnovo del contratto in cui ci saranno norme peggiorative, in particolare per i maggiori carichi di lavoro dei docenti e per un aumento salariale che non rispetterà nemmeno gli accordi del 30 novembre 2016 tra la Ministra Madia e i sindacati, rimarranno profondamente delusi.

Infatti al Miur c’è la volontà e l’aspettativa, che l’ARAN rispetti pienamente l’accordo del 30 novembre 2016. In tale accordo è scritto che il Governo, nell’esercizio della delega di cui all’articolo 17 della legge 124 del 2015, si impegna alla definizione di un intervento legislativo volto a promuovere il riequilibrio, a favore della contrattazione, del rapporto tra le fonti che disciplinano il rapporto di lavoro per i dipendenti di tutti i settori, aree e comparti di contrattazione, per una ripartizione efficace ed equa delle materie di competenza e degli ambiti di azione della legge e del contratto. A tal fine il Governo si impegna a rivedere gli ambiti di competenza, rispettivamente, della legge e della contrattazione, privilegiando la fonte contrattuale quale luogo naturale per la disciplina del rapporto di lavoro, dei diritti e delle garanzie dei lavoratori, nonché degli aspetti organizzativi a questi direttamente pertinenti.

ORARIO DI SERVIZIO, FORMAZIONE, PERMESSI E SANZIONI

Per quanto è dato sapere nel nuovo contratto scuola non ci saranno aumenti di orario di lavoro, nemmeno sotto forma di attività funzionali all’insegnamento. La formazione che sarà obbligatoria rientrerà nell’orario di servizio e sarà decisa, riguardo i temi, i tempi e i formatori, dal Collegio dei docenti. La parte relativa ai permessi e alle ferie, non avrà mutamenti peggiorativi compresi i permessi retribuiti che attualmente si usufruiscono come un diritto ai sensi dell’art.15 comma 2 del CCNL scuola 2006/2009.

Le vere sorprese sarebbero l’introduzione per via contrattuale di un organismo “terzo” di garanzia (per i docenti) a salvaguardia della libertà d’insegnamento, anche per porre un argine al potere dirigenziale di sospendere i docenti fino ad un massimo di 10 giorni (come previsto dall’art.13 del d.lgs. n.75/2017 che modifica il d.lgs. 165/2001).

Anche sul bonus del merito ci dovrebbero essere delle sorprese, di cosa si tratti di preciso non è ancora dato saperlo, ma riguarderà tutti i docenti compresi i precari.

Per quanto riguarda la parte economica le cifre andranno oltre, ma non si sa con precisione di quanto, gli 85 euro lordi, medi e mensili.