Il rinnovo del contratto collettivo nazionale della scuola 2019-2021, scaduto da oltre tre anni, non potrà vedere la luce in assenza delle giuste risorse finanziarie. Quello che è certo, comunque sia, è il fatto che oltre l’aspetto economico c’è da mettere mano anche al quadro giuridico. Si dovrà prevedere un testo unico contrattuale, come di fatto è scritto nell’atto di indirizzo della Sezione “Scuola” nell’ambito del comparto “Istruzione e ricerca”.
Nel prossimo rinnovo contrattuale sarà prevista un’accurata manutenzione degli istituti contrattuali, con la costituzione di un Testo unico del CCNL scuola.
In sede di rinnovo contrattuale le parti valuteranno, come suddetto, l’opportunità di porre in essere gli interventi di manutenzione sugli istituti del rapporto di lavoro che si rendono necessari dopo la fase applicativa che ha fatto seguito al CCNL 2016-2018.
Il CCNL riunirà in un unico testo tutte le norme contrattuali, agevolando, con la chiarezza del linguaggio, la consultazione e la comprensione da parte delle amministrazioni e dei lavoratori. In buona sostanza verranno chiarite tutte le parti contrattuali che, ancora oggi, dopo tanta giurisprudenza, sono motivo di contenzioso.
Come specificato nell’atto di indirizzo propedeutico all’avvio della contrattazione per il rinnovo del CCNL scuola 2019-2021, la didattica in presenza è l’ordinaria e fondamentale modalità di prestazione del lavoro docente.
Qualora, nel rispetto della libertà d’insegnamento e del profilo professionale dei docenti e nell’ambito delle prerogative degli organi collegiali della scuola si faccia ricorso a modalità di lavoro da remoto per il personale docente, il contratto disciplinerà le modalità della prestazione in particolare rispetto agli istituti del rapporto di lavoro che esigono adattamenti nel caso di lavoro
eseguito non in presenza.
SINTESI DELL’ATTO DI INDIRIZZO
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