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Rinnovo contratto scuola, Giuliani: accordo storico? Nulla di eclatante. Se ci sono forti motivazioni i tempi si assottigliano – PODCAST

Intervenuto a Radio Cusano Campus, nel consueto angolo del direttore, Alessandro Giuliani, direttore della Tecnica della Scuola, ha fatto il punto sulla stretta attualità a proposito di scuola. Il suo intervento ha avuto come unico oggetto il rinnovo del contratto scuola, siglato, ancora solo nella parte economica, venerdì scorso.

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Come abbiamo ampiamente discusso, il contratto scuola per il triennio 2019-2021 è stato finalmente firmato dalle parti nella sua sezione economica. Restano aperte le questioni normative. Ecco, nel dettaglio, cosa arriverà nella busta paga dei docenti, secondo quanto spiegato da Giuliani: “Le caratteristiche di questo rinnovo sono sostanzialmente due. La prima è il fatto che gli aumenti vengono scorporati rispetto al rinnovo della parte normativa. Lo abbiamo chiamato ‘contratto lampo’. Si tratta di un’ipotesi che deve ancora essere ratificata, e ciò dovrà avvenire entro il 26 novembre. La prossima settimana dovrebbero essere convocati i sindacati per la firma definitiva. A quel punto c’è un impegno formale nel pagare arretrati e aumenti di stipendio relativi alle ultime tre leggi di bilancio per una cifra attorno ai 60/70 euro per gli ATA a 100/110 per i docenti. A questi vanno aggiunti gli arretrati, che riguardano un periodo che va dall’inizio del 2019 a oggi, che sono circa 1500/2500 euro”.

“A queste somme si aggiungono non i 340 milioni del Mof, che sono congelati, ma dei fondi aggiuntivi, circa 100 milioni. Di fatto si è creata una situazione, che abbiamo appurato, per cui la spinta per chiudere il contratto sarebbe arrivata addirittura dalla Ragioneria dello Stato poiché questi soldi avrebbero ostacolato l’assegnazione dei fondi alla scuola da parte dell’Europa. L’ordine che è arrivato dall’alto, dal Ministero, è stato di liquidare il prima possibile le economie relative alle ultime tre leggi di bilancio. C’è anche l’impegno di aggiungere ulteriori risorse o dei soldi che arriverebbero attraverso le leggi di bilancio. Si tratta di una partita che dovrà giocarsi Valditara in Consiglio dei Ministri”, ha aggiunto il nostro direttore.

Quest’ultimo ha commentato le parole del neo ministro dell’Istruzione e del Merito, che si è vantato di essere riuscito chiudere il contratto in tempi strettissimi: “Accordo storico? Non credo ci sia nulla di eclatante se non il fatto che si è riusciti ad accelerare i tempi. Anche in Italia, se ci sono forti motivazioni, improvvisamente i tempi della burocrazia si assottigliano. Per una volta l’Italia ha saputo accelerare i tempi”, ha detto Giuliani.

Middle management: è fattibile?

Con la firma del contratto scuola, cosa ne sarà del middle management di cui tanto si parla negli ultimi tempi? “Si tratta di una new entry che sembra introdursi da un momento all’altro ma che poi trova resistenze di vario genere. L’Anp spinge verso la creazione di un pool di docenti collocato ad un livello superiore che rafforzi il lavoro dei dirigenti. Francesco Sinopoli, segretario generale di Flc-Cgil, parla di altre priorità”, ha commentato Giuliani.

Ecco il suo parere a riguardo: “Io stesso credo che, almeno su questa tornata contrattuale, sarà molto difficile introdurre queste figure. Ci vorrebbe l’adeguata copertura economica che invece oggi dovrebbe servire agli stipendi dei docenti, per adeguarli alla media europea e agli altri impiegati nella Pa. Gli aumenti non saranno cospicui, sono cifre che continuano a essere basse e che non cambiano di molto la media. Siamo ancora indietro rispetto all’Europa e al mondo”, ha concluso il direttore della Tecnica della Scuola.

Redazione

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