Dopo quasi tre giorni di trattative, è arrivata finalmente la firma sul rinnovo del contratto 2019-21 da parte dell’Aran e dei sindacati. A commentare la firma il presidente dell’Aran Antonio Naddeo:
“Abbiamo finalmente firmato il contratto del comparto Istruzione Ricerca 2019-21, un contratto molto importante che riguarda un milione e 200 mila dipendenti, un terzo se non più del comparto della pubblica amministrazione. Questo contratto fa seguito a quello economico firmato nel dicembre 2022, ma aveva delle parti importanti come gli ordinamenti professionali sia nella scuola che nell’università che nelle accademie e i conservatori. Sono stati rivisti e di questo siamo soddisfatti tutti i firmatari del contratto. A questo si aggiungono le risorse aggiuntive che nella legge di bilancio 2022 sono state messe sia per il personale della scuola, i 300 milioni che il ministro Valditara ha dirottato sul settore della scuola e sulla contrattazione”.
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“L’unica organizzazione sindacale che non ha firmato questo contratto, la Uil, che fa una polemica proprio sul fatto che una parte della Ricerca è stata rinviata. Purtroppo lo leggo dalle agenzie, quando eravamo al tavolo delle trattative c’è stato un ringraziamento per l’attività che abbiamo svolto e poi leggo che l’Aran non ha avuto coraggio di affrontare questi temi. Spero questo sindacalista dica queste cose quando ci vediamo al tavolo della trattativa – spiega Naddeo – abbiamo fatto un buon contratto, le parti che non sono state affrontate perché c’è un motivo di risorse finanziarie, poi se alla Uil interessa la separazione tra enti vigilati ed enti non vigilati, lo poteva dire prima. È un problema che va risolto però adesso probabilmente devono giustificare il fatto che non hanno firmato il contratto, i pretesti possono essere tanti, in realtà le dichiarazioni sono esattamente il contrario”.
“I contratti li facciamo insieme alle organizzazioni sindacali – conclude Naddeo – firmiamo ogni pagina del contratto e pensiamo di aver fatto un buon servizio alle amministrazioni e alle lavoratrici e ai lavoratori di questo settore”.