Con la firma del CCNL scuola 2019-2021 i sindacati hanno accettato di ricevere, in fase di informazione, le cifre assegnate dal Fondo di Istituto a docenti e personale Ata senza conoscere i nominativi di coloro che ricevono i compensi. In buona sostanza se un docente dovesse ricevere un compenso accessorio per un ruolo svolto durante l’anno scolastico, non deve essere riconoscibile per la privacy e quindi ai sindacati, compresi gli RSU, non sarà fornita l’identità di chi percepisce compensi aggiuntivi scaturiti da ruoli previsti dalla contrattazione di Istituto.
Sono oggetto di informazione ai sensi dell’art. 5 (Informazione), comma 6, del CCNL scuola oltre agli esiti del confronto e della contrattazione integrativa, a livello di Istituzione scolastica ed educativa anche l’informazione dei dati relativi all’utilizzo delle risorse del fondo di cui all’art. 78 (Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa) precisando per ciascuna delle attività retribuite, l’importo erogato, il numero dei lavoratori coinvolti e fermo restando che, in ogni caso, non deve essere possibile associare il compenso al nominativo del lavoratore che lo ha percepito.
Nel rinnovo del contratto scuola si fa esplicito riferimento all’abrogazione dell’art. 22 del CCNL 19/04/2018, quindi appare evidente che le norme sull’informazione ai sindacati definite con il rinnovo del CCNL scuola 2019-2021 sono molto più restrittive in tema di trasparenza riseptto quelle previste nel CCNL scuola 2016-2018. In buona sostanza i sindacati hanno accettato l’idea di fare prevalere la privacy sulla distribuzione del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa piuttosto che la trasparenza di conoscere la destinazione nominativa dei compensi. A tal riguardo possiamo ricordare le linee guida sulla contrattazione di Istituto scritte unitariamente dalla FLC CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola, in cui, in virtù dell’art.5 del CCNL scuola, bisognava indicare anche i nominativi del personale che aveva accesso ai compensi. Con il CCNL scuola 2019-2021, considerati gli interventi del garante della privacy, si è di fatto accettato di inserire nel CCNL scuola la norma in cui non sarà più concesso associare il compenso erogato al nominativo del lavoratore.
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