Rispetto e coerenza: è il binomio che guida l’azione della Uil Scuola Rua e che ha portato il sindacato Confederale a dire in solitudine ‘no’ al rinnovo del contratto Istruzione, Università, Ricerca 2019/21.
È stata una scelta non facile, che porterà delle conseguenze, a partire dalla possibile estromissione del sindacato dalle future contrattazioni con la parte pubblica. Alla Tecnica della Scuola, Giuseppe D’Aprile, segretario generale Uil Scuola Rua, dichiara che il diniego al contratto è motivato: “non convince affatto la parte del testo che riguarda la situazione dei docenti italiani che insegnano all’estero, c’è poi un indebolimento dell’autonomia didattica e anche delle relazioni sindacali all’interno degli istituti”.
Secondo D’Aprile, nel contratto appena rinnovato vi sarebbero pure dei passaggi, come “l’ordinamento professionale e la precarizzazione del personale Ata”, che risultano addirittura peggiorativi.
Il sindacalista, che lascia sempre la porta aperta al dialogo e ad eventuali lotte da condurre assieme agli altri sindacati, tiene a ricordare che “Uil scuola Rua è un sindacato perfettamente in salute con una rappresentatività che sfiora il 17%. Le nostre Rsu, presenti nel 90% delle scuole, saranno comunque supportate dall’interno e dall’esterno: non siamo preoccupati, perché continueremo a fare il nostro lavoro nelle scuole anche attraverso le assemblee. Non a caso, il nostro motto è ‘nelle scuole, tra la gente’”.
Ma Uil Scuola Rua continuerà a sedersi ai tavoli contrattuali? “È una decisione che spetta all’amministrazione centrale – risponde D’Aprile – noi, di certo, non perderemo la ‘bussola’: se ci lasceranno fuori, faremo le nostre valutazioni prima di tutto con i nostri organi statutari”.