Convocati dall’Ufficio di Gabinetto del Ministero dell’Istruzione per martedì 4 gennaio alle ore 14:30, in modalità telematica, le organizzazioni sindacali rappresentative per discutere della legge di bilancio e le relative prospettive politiche.
Contratto scaduto da tre anni
Uno dei punti nevralgici che vedrà il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi confrontarsi con i sindacati rappresentativi, durante l’incontro del 4 gennaio 2022, sarà proprio il tema riguardante il rinnovo del contratto scuola 2019-2021 che è scaduto da più di tre anni.
Al tavolo sono stati convocati, la Flc Cgil, la Uil scuola, lo Snals e la Gilga degli Insegnanti che rientrano al tavolo per chiarimenti politici dopo lo sciopero del 10 dicembre. L’Anief che dallo sciopero del 10 dicembre ha posto prioritariamente il problema delle assunzioni dei precari con tre anni di servizio e il problema dei vincoli sulla mobilità, la Cisl scuola che non ha mai abbandonato il tavolo degli incontri con il ministero dell’Istruzione, saranno presenti all’incontro anche ANP e Dirigentiscuola.
Il contratto scuola è scaduto da più di tre anni, precisamente dal 31 dicembre del 2018. Non è riuscito a rinnovarlo l’ex Ministro Marco Bussetti in carica a viale Trastevere dal giugno 2018 al settembre 2019, nemmeno l’ex Ministro Lorenzo Fioramonti in carica dal settembre 2019 al dicembre 2019, ha fallito anche l’ex Ministra Lucia Azzolina alla guida del Ministero dell’Istruzione dal gennaio 2020 fino a febbraio 2021. Ora pure il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è in evidente difficoltà per chiudere il contratto scuola 2019-2021. Mancano i soldi e i sindacati sono stati, fino a qualche giorno addietro, in stato di agitazione, fatta eccezione per la Cisl scuola. Con l’1 gennaio 2022 non solo è scaduto da più di tre anni il contratto 2019-2021, ma si dovrebbe anche già pensare al rinnovo del CCNL scuola 2022-2024, ma già le risorse, tenendo anche contro della legge di bilancio 2022, sono veramente insufficienti.
Il punto sindacale su Bianchi
Il leader della Uil scuola, Pino Turi, in vista dell’incontro del 4 gennaio prossimo, dice con chiarezza che adesso servono i fatti e non le parole. In buona sostanza per la Uil scuola il tempo delle chiacchiere è finito, servono atti concreti per rinnovare il CCNL scuola in modo da restituire dignità professionale a docenti e personale Ata.
Per Francesco Sinopoli, leader della Flc Cgil, è necessario dare seguito agli impegni sottoscritti con il Patto per la scuola, rivendicati nello sciopero del 10 dicembre che attualmente sono stati completamente disattesi. In quel “Patto” si prevedevano efficaci politiche salariali per la valorizzazione del personale dirigente, docente e ATA, con il prossimo rinnovo del contratto.
La Segretaria nazionale dello Snals, Elvira Serafini, senza mezzi termini definisce la Scuola allo sbando, per la mancanza di adeguate risorse economiche per il rinnovo del contratto scuola e per le insufficienti soluzioni del Governo riguardo l’aumento dei contagi. La Serafini dice basta alle promesse senza riscontro oggettivo, adesso -conclude il leader dello Snals- servono i fatti.
Per Rino Di Meglio, Coordinatore Nazionale della Gilda Insegnanti, il Governo Draghi non ha a cuore la scuola e che per l’istruzione servirebbero ingenti investimenti. Con le poche risorse economiche disposte in legge di bilancio, specifica Di Meglio, non sarà possibile rinnovare il contratto scuola scaduto ormai da più di tre anni.
Maddalena Gissi, Segretaria Nazionale della Cisl scuola, dichiara, in riferimento alla grave situazione dell’aumento dei contagi, che prima di adottare delle nuove regole per la scuola bisognerebbe consultare chi ne conosce le modalità organizzative. La Cisl scuola propone, in modo costruttivo e senza abbandonare il tavolo sindacale, la soluzione sui vincoli della mobilità e spera di essere ascoltata dal Ministro Bianchi. Per la leader della Cisl scuola la proposta di un rinnovo contrattuale a 87 euro lorde al mese è del tutto insufficiente, serve un rinnovo a tre cifre.
Carichi aggiuntivi e pochi soldi
Il Ministro Bianchi non solo ha scontentato i sindacati, tutti escluso nessuno, dal punto di vista delle risorse economiche messe in campo per il rinnovo del CCNL scuola 2019-2021, ma ha emanato il DM 188 sull’obbligatorietà della formazione dei docenti sull’inclusione, anche se poi ha rimandato l’avvio di tali corsi per mancanza di accordi sindacali e perché tale obbligo non è stato recepito dal contratto scuola che non è stato ancora firmato. Il carico aggiuntivo di almeno 25 ore di formazione obbligatoria per tutti i docenti senza specializzazione sul sostegno e che sono impegnati in una classe con l’alunno disabile, disposto per via legislativa con la legge di bilancio 2021, saranno attuate al di fuori del CCNL scuola con possibile contenzioso, oppure saranno rinviate fino a quando il Ministro Bianchi troverà un accordo con i sindacati? Nell’incontro del prossimo 4 gennaio, si parlerà sicuramente anche di questo e si potrà capire che strada prenderà l’attuale Ministro dell’Istruzione.