Rinnovo contratto scuola sempre più difficile: nella giornata di venerdì 26 ci si aspettava che l’Aran rendesse noto il calendario dei prossimi incontri del tavolo contrattuale, ma l’attesa è andata delusa.
A questo punto la situazione sta diventando davvero preoccupante, tanto che la Confsal (confederazione alla quale aderisce lo Snals) ha già chiesto esplicitamente un intervento diretto del presidente Gentiloni.
L’ulteriore ritardo sta creando irritazione e sconcerto soprattutto dopo la notizia di poche ore fa sul rinnovo del contratto nazionale del personale del comparto di sicurezza e difesa con aumenti che si aggirano sui 125-130 euro mensili.
In realtà per comprendere i motivi di questi aumenti più sostanziosi bisogna ricordare che polizia, carabinieri, guardi di finanza e tutti coloro che rientrano nel comparto in questione non sono soggetti alle regole del decreto legislativo 29/93 e quindi per loro gli aumenti contrattuali possono andare anche oltre i limiti previsti per gli altri comparti pubblici.
Annunciando la firma del contratto la ministra Madia ha dichiarato che a questo punto non ci sono più ostacoli per la chiusura degli altri contratti in sospeso (scuola, sanità ed enti locali).
Per la scuola però la situazione continua ad essere difficile e la mancanza di un calendario di incontri ne è la prova lampante.
Tanto che, a questo punto, sembra farsi strada una soluzione che potrebbe mettere d’accordo tutti: si firma nell’arco di pochi giorni il contratto economico e si lascia del tutto intatta la parte normativa che verrebbe così rinnovata solo con il prossimo contratto (2018/2020) la cui trattativa potrebbe prendere avvio già nei primi mesi del 2018.
D’altronde in questo contesto i sindacati sono ben consapevoli che è ormai impossibile ottenere nuove risorse economiche almeno fino alla prossima legge di bilancio.
Quindi potrebbe farsi strada l’idea di incassare quello che è disponibile oggi e preparare il terreno per il contratto futuro.
Ma, per ora, sono solo ipotesi.
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