Mentre in campagna elettorale il tema degli stipendi insegnanti è diventato centrale a seguito della proposta del segretario dem Enrico Letta di portare le cifre retributive al livello dei parametri europei, la trattativa tra i sindacati e l’Aran si è riaperta. Un comunicato di Flc Cgil informa: Giorno 7 settembre 2022 alle ore 15.00, le organizzazioni sindacali FLC CGIL, CISL FSUR, UIL SCUOLA RUA, SNALS CONFSAL, GILDA UNAMS e ANIEF, sono convocate all’Aran per la prosecuzione della trattativa per il rinnovo contrattuale del CCNL del personale comparto Istruzione e Ricerca triennio 2019 – 2021.
Il tema del rinnovo contrattuale, peraltro, è entrato anche nei programmi dei partiti, con il Terzo Polo, ad esempio, che rilancia: “Si deve procedere a firmare il contratto scaduto da troppi anni in modo da garantire un aumento significativo dei salari di tutto il corpo docente. E in parallelo bisogna introdurre forme di carriera per il personale della scuola in modo da riconoscere anche formalmente le diverse professionalità che affiancano il Dirigente Scolastico nel funzionamento organizzativo e didattico, nonché le figure che costituiscono un vero e proprio middle management. Senza questo passaggio l’autonomia scolastica non potrà dirsi compiuta. Sia per i docenti che per il personale ATA si deve abbattere la percentuale di personale precario, riportandola così a livelli fisiologici”.
Adesso la speranza del personale scolastico è che l’attenzione rivolta dai partiti alla questione degli stipendi scuola possa influire sin d’ora sulla trattativa. E ricordiamo anche che il rinnovo del triennio passato – chiedono i sindacati – dovrebbe legarsi a quello successivo (il Ccnl 2022/24) e comportare dunque un investimento adeguato nella Legge di Bilancio di fine anno che, tuttavia, sarà naturalmente nella mani del nuovo Governo.
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