Forse non tutti sanno che il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2024/2025 ammonta a 844,360 milioni di euro, cui si devono anche aggiungere i 3 milioni destinati a remunerare la continuità nelle scuole delle piccole isole, per un totale di 847,360 milioni di euro. In questo fondo rientrano i 6 milioni di euro per la cosiddetta “Agenda sud” e i 30 milioni di euro per la valorizzazione professionale dei docenti. Per i docenti tutor e gli orientatori il MIM ha firmato un decreto che destina alle scuole 267 milioni di euro del fondo PNRR. Quindi la scuola italiana ha una disponibilità di fondi superiore abbondantemente al miliardo di euro.
C’è chi sostiene che l’aumento stipendiale che si dovrebbe ottenere con il rinnovo del CCNL scuola 2022/2024 sarà al lordo di 160 euro medi mensili, c’è chi invece dà una cifrà completamente diversa. Bisogna ricordare che se si tiene conto che a partire dal gennaio 2024 e per tutto il 2024 c’è stato un incremento dell’indennità di vacanza contrattuale, corrispondente a 6,7 volte il suo valore annuale, come disposto dal DL n.145/2023, è necessario sottolineare che questo incremento è stato di fatto un anticipo delle spettanze del CCNL scuola 2022-2024 e che tale cifra sta già nello stipendio del personale scolastico e fa parte delle 160 euro che dovrebbero entrare.
In buona sostanza le 80 euro lorde mensili di vacanza contrattuale che attualmente sono già nei cedolini di docenti e personale Ata, verranno solo confermate in fase di intesa sull’ipotesi del CCNL scuola 2022-2024. L’aumento reale previsto, rispetto l’ultimo stipendio è quindi solo di altri 80 euro lordi in attesa, dell’aprile 2025, periodo in cui si entrerà nuovamente in vacanza contrattuale per il CCNL scuola 2025-2027.
Quindi l’aumento reale non sarà di 160 euro lordi mensili medi, ma la vera percezione sarà di un aumento di 80 euro lordi ovvero circa 50 euro netti.
È importante specificare che la Legge di bilancio 2025 ha previsto, per il CCNL 2022/24, un incremento stipendiale complessivo del 6%, rispetto al 5,78% già definito precedentemente. Per il triennio 2025-2027 sono state previste risorse che potrebbero prevedere aumenti con il CCNL scuola 2025/2027 del 5,4%, quindi ancora inferiori all’attuale nuovo contratto. Mentre gli aumenti contrattuali della scuola sono inadeguati nemmeno a coprire i periodi di inflazione crescente, ci sarebbe pure la questione del recupero della progressione della carriera dell’anno solare 2013.
Sono veramente tanti i docenti che pensano che nella scuola c’è uno spreco di soldi, spesi molto spesso per progetti scadenti e anche inutili, per compensi accessori che sono pagati anche eccessivamente e a un numero ristretto di docenti. Qualcuno ricorda che in un momento emergenziale, attraverso il decreto interministeriale del 14 gennaio 2011, il CCNL del 13 marzo 2013 e il CCNL del 7 agosto 2014, sono state recuperate rispettivamente le annualità 2010, 2011 e 2012 bloccate per la progressione di carriera. Resta fuori ancora il 2013 che, attraverso un sempre più convincente orientamento giuridico, sta per essere recuperato con numerose sentenze dei Tribunali del lavoro. Per risolvere l’annoso problema dei salari della scuola, c’è chi auspica un modello di intervento già utilizzato per il recupero delle tre annualità sopra elencate, utilizzando il fondo del MOF e tagliando progetti del PTOF e sprechi di fondi usati in malo modo. Esistono anche coloro che auspicano il taglio definitivo della carta docente per versare questi soldi sugli stipendi tabellari.
Ma c’è da sottolineare che questi tagli non sono all’ordine del giorno e le risposte realistiche sono di aumenti al massimo del 6% di aumento rispetto le già basse retribuzioni di docenti e di tutto il personale.
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