Non è arrivata alcuna novità rilevante dal terzo incontro che i sindacati della scuola hanno svolto all’Aran per il rinnovo del contratto di quasi un milione e 300mila lavoratori della scuola: il confronto di martedì 28 giugno è servito a programmare quattro prossime riunioni, da svolgere nel mese di luglio, che verteranno su personale Ata, Università, Ricerca e Afam.
Rimane “congelata” la parte economica. Di fatto, si rimane fermi a meno 100 euro di aumento. E per averli in busta paga ci vorrà del tempo.
“La legge di Bilancio diventerà determinante – dice Francesco Sinopoli, segretario generale Flc-Cgil, ai microfoni della ‘Tecnica della Scuola’ – ma siccome nel frattempo rimangono in vita i tagli, nei prossimi giorni ci confronteremo con le altre sigle sindacali per decidere nuove date e forme di protesta”.
Il risultato confortante dello sciopero del 30 maggio mette i sindacati nelle condizioni di dire che i lavoratori non sono d’accordo con l’operato del Governo.
Solo che la firma del contratto 2019/21 non si andrà a determinare prima della fine di agosto, come si è augurato il ministro Patrizio Bianchi nei giorni scorsi.
“C’è anche una parte normativa da cambiare – ricorda Sinopoli – ed è davvero ampia, nelle prossime settimane valuteremo pure questa, in ogni caso la trattativa decollerà non prima di settembre”.
Per la scuola, insomma, i tempi della firma del contratto non sono ancora maturi.