Il Governo è pronto a trattare con i sindacati per il rinnovo del contratto e l’individuazione delle nuove regole del lavoro pubblico: si inizierà a luglio.
L’annuncio è arrivato dal ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, annunciando il tavolo con le organizzazioni dei lavoratori nel suo intervento al forum della Cgil sulla pubblica amministrazione.
“A inizio luglio convocherò i sindacati per discutere di due punti interconnessi: l’apertura della contrattazione e le regole sul lavoro pubblico“, vista “la grande opportunità del testo unico”, ha sottolineato Madia.
L’atto di indirizzo all’Aran, ha aggiunto il ministro, si baserà su questi punti chiave: “Invertire il paradigma sulle retribuzioni, per cui non si dà di più a chi ha di più, ma a chi ha di meno, e poi far capire a chi fa bene che ce ne siamo accorti“.
Uno dei punti centrali sarà quello del merito: infatti, aggiunge Madia “la valutazione dev’essere fatta in modo differenziato” con regole “rigide”, anche se, precisa la ministra, quelle contenute nella legge Brunetta sono “eccessivamente” rigide.
La riforma della Pubblica Amministrazione, ha detto ancora Madia, “è la grande riforma di sinistra che il Governo sta facendo: infatti, mira a rimuovere gli ostacoli che complicano la vita”, ricadendo soprattutto “sui più bisognosi”. Inoltre, aggiunge, “è la riforma delle riforme, perché da questa dipendo le altre, dà certezza alle altre”.
Nei dettagli della proposta che arriverà ai sindacati, però, il ministro non è entrato. Per quanto riguarda il rinnovo contrattuale, la speranza, per un buon esito della trattativa, è che il Governo non si fermi alla manciata di milioni di euro stanziati con l’ultima Legge di Stabilità. Che porterebbero poche unità di euro di aumento al mese a dipendente.
Non è un caso se è questo il punto su cui si soffermano i leader sindacali. “Era ora che si aprisse la trattativa per il rinnovo dei contratti pubblici”, ha detto il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan.
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“Si tratta di una notizia positiva- aggiunge la Furlan- perche’ sette anni di attesa senza contratto hanno pesato enormemente sulle buste paga delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici, sulla qualita’ del loro lavoro e dei servizi offerti ai cittadini. Bisogna aggiungere che sono piu’ di otto milioni i lavoratori del settore privato e del settore pubblico in attesa del rinnovo contrattuale e proprio per questo abbiamo deciso di organizzare una grande iniziativa unitaria il 12 luglio per porre al centro dell’attenzione del paese l’esigenza di garantire ai lavoratori il diritto ad un rinnovo dei contratti ed una giusta valorizzazione della dignita’ del lavoro nel nostro paese”.
“Apprezziamo” la “disponibilità” mostrata dalla ministra della P.a. Marianna Madia, per la convocazione del tavolo, e “in tale circostanza puntualizzeremo le nostre proposte: un contratto nazionale pieno, normativo ed economico”, con “la liberazione dei vincoli normativi della contrattazione di secondo livello”, ha tenuto a dire il segretario confederale della Uil, Antonio Foccillo.
D’altra parte, aggiunge in una nota il sindacalista, “oggi la Corte dei Conti ha sottolineato” che “il contratto collettivo, anche per i pubblici dipendenti, concorre a dare concreta attuazione al principio della proporzionalità della retribuzione e costituisce fattore propulsivo della produttività e del merito”. Inoltre, evidenzia Foccillo, “la stessa Corte ha fatto chiarezza su tanti luoghi comuni che ancora esistono sui pubblici dipendenti e cioè ‘il rapporto tra la spesa per redditi da lavoro e il Pil vede l’Italia collocata tra i Paesi dell’Unione Europea maggiormente virtuosi'”.
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