Tutto come previsto: le elezioni per il rinnovo delle RSU di istituto non si possono svolgere entro il 30 novembre e sono quindi rinviate a data successiva.
Per poter effettuare le votazioni entro fine novembre sarebbe infatti stato necessario definire procedura e calendario entro il 30 agosto (3 mesi prima); ma il fatto è che a tutt’oggi le organizzazioni sindacali non hanno ancora sottoscritto l’accordo sul nuovo assetto contrattuale che dovrebbe definire anche i comparti di contrattazione. Fino ad ora, però, la proposta dell’Aran non è stata accolta dai sindacati che non sono d’accordo proprio sui “confini” del comparto scuola.
Già agli inizi di agosto era abbastanza chiaro come sarebbe finita la vicenda, ma adesso il rinvio delle elezioni è ufficiale.
Il 30 agosto, infatti, si è svolta presso la sede dell’ARAN un incontro per discutere la questione.
La riunione era stata convocata dall’Aran proprio per verificare la sussistenza delle condizioni per definire un accordo relativo alle procedure elettorali.
La parte pubblica ha dovuto però rilevare l’assenza delle condizioni giuridiche e negoziali per definire il calendario elettorale.
Secondo quanto riferisce la UilScuola, l’Aran avrebbe però espresso la volontà di accelerare sulle procedure negoziali per la definizione dei comparti di contrattazione, annunciando al tempo stesso una specifica convocazione per il prossimo 8 settembre.
Sempre secondo la UilScuola “la data del 30 novembre è puramente indicativa anche perché la legge ha congelato la rappresentatività sindacale, ai dati certificati per il biennio 2008 2009 e la proroga delle RSU in carica, consente di proseguire regolarmente le relazioni sindacali nei luoghi di lavoro, fermo restando l’indizione di elezioni suppletive, nei casi di decadenza”.
Di analogo tenore è il comunicato della CislScuola : “Vogliamo definire subito insieme ad Aran e alle altre sigle sindacali i tempi della nuova tornata elettorale, mettendo a punto le regole contrattuali, sulla rappresentatività e sui comparti, attraverso cui dare pienamente senso e, quindi, più forza alla partecipazione”.