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Rinnovo Rsu, una vicenda senza fine

Il rinvio di un anno delle elezioni delle rappresentanze sindacali della scuola sta assumendo i contorni di una vicenda con ripetuti colpi di scena e polemiche. L’iniziativa del ministero della Funzione Pubblica di far slittare le elezioni delle Rsu entro il 30 novembre 2010, sulla base delle risultanze derivanti dalla Legge 150/09, già avallata preso l’Aran da tutti i sindacati più rappresentativi (Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal e Gilda degli insegnanti) tranne la Flc-Cgil, continua a sollevare proteste. Dopo la presentazione senza esiti delle liste in diversi istituti di non pochi lavoratori candidati per il sindacato di Pantaleo, ma anche dei Cobas e dell’Unicobas, il 29 dicembre l’Anief ha comunicato di aver incaricato i propri legali di presentare ricorso: nell’impugnazione del rinvio il sindacato dei docenti in formazione ha comunicato che cercherà di convincere i giudici, attraverso i propri avvocati, di sottoporre “la remissione dell’articolo 65 del decreto legislativo 150/09 di proroga ‘ope legis’ della rappresentatività sindacale in scadenza di mandato” alla Corte Costituzionale. “In caso di accoglimento del ricorso – sostiene l’Anief – potrebbero essere annullati tutti gli atti negoziali firmati nel 2010: dal rinnovo del contratto collettivo nazionale del personale scolastico ai contratti integrativi sulla mobilità“.
Il ministro Brunetta, da canto suo, ha fatto sapere, rispondendo ad un’interrogazione parlamentare dell’on. Tonino Russo (Pd), che il rinvio era invece necessario per “accertare la rappresentatività” delle Rsu “in relazione alla nuova disciplina“. Necessità che renderebbe “pertanto, inevitabile – ha sottolineato – la programmazione di una fase transitoria – che si concluderà con le elezioni delle Rsu in base al rinnovato sistema dei comparti di contrattazione – nel corso della quale poter utilizzare i dati inerenti alla rappresentatività sindacale, ivi compresi – ha concluso Brunetta – quelli originati dalle elezioni Rsu, già accertati e verificati“.
Nelle scorse settimane della vicenda si è occupato anche il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, il quale ha dichiarato senza giri di parole di non credere più di tanto all’impegno preso dalla Funzione Pubblica di svolgere le elezioni entro il 30 novembre 2010: quando si comincia con un anno – ha sottolineato – non si sa poi quanto dura quell’anno, la realtà è che non si voleva votare ora“.Il leader della Cgil ha anche colto l’occasione per dare l’ennesima stoccata ai sindacati firmatari del contratto: non si è voluto votare adesso le rappresentanze sindacali nelle scuole perchè la nostra organizzazione, secondo i sondaggi che facciamo anche noi, crescerebbe del 10% visto che viene percepita come il sindacato più coerente“.
Premesso che le prossime elezioni potrebbero riguardare un contesto mutato, con le rappresentanze non più a livello di singolo istituto ma a livello regionale, se Epifani ha ragione lo si capirà presto: proprio in questi giorni si stanno infatti raccogliendo le candidature per il rinnovo delle Rsu da realizzarsi negli istituti dove è decaduta la maggioranza (a seguito di pensionamento, trasferimento o dimissioni). Si tratta di un banco di prova importante: a Roma, ad esempio, il rinnovo immediato (da svolgersi nel mese di febbraio) riguarda circa il 15% degli istituti. Ora, se il segretario della Cgil è stato un buon profeta, per tutti gli altri sindacati potrebbe trattarsi di un campanello di allarme non certo irrilevante: per evitare una disfatta nelle elezioni che contano, quelle di novembre, potrebbero infatti rivedere delle strategie evidentemente ritenute troppo attendiste da dei lavoratori della scuola sempre più esasperati.
Alessandro Giuliani

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