Il rinvio delle assunzioni al 2016 non convince i sindacati. Che al premier non le mandano a dire.
Il rischio di non assumere i precari della scuola annunciato da Renzi, ”è una pura operazione di vendetta: siccome non gli abbiamo dato ragione dice che non si assume”, ha dichiarato il leader della Cgil, Susanna Camusso durante la trasmissione Ballarò.
Inoltre – sempre secondo la Camusso – ”il piano di assunzioni previsto non basta”. Il ministro del lavoro Giuliano Poletti, presente alla stessa trasmissione ha spiegato che ”le assunzioni sono previsto entro un disegno organizzato dalla scuola”.
Il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, ha subito replicato: “le assunzioni sono dentro un disegno organizzato della scuola” e che non e’ giusto ”assumere senza definire gli obiettivi” ma che ”se non sarà possibile faremo i conti con la realtà, come negli anni passati”.
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Chi cerca di guardare il bicchiere mezzo ‘pieno’ nelle parole di Renzi è il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima: “un supplemento di confronto sarebbe una decisione di grande buon senso, e troverebbe finalmente ascolto una richiesta che andiamo facendo da mesi, convinti che nella costruzione di un processo di riforma il metodo con cui si procede vale tanto quanto i contenuti che si elaborano”
Poi ha aggiunto: “se è vero che il governo intende prendersi, sulla riforma della scuola, una pausa di riflessione e di consultazione la notizia non può che ritenersi positiva”, osserva Scrima, secondo il quale è tuttavia “indispensabile che si tratti di un confronto vero e non di facciata”.
Di diverso tenore le parole di Marcello Pacifico, presidente Anief, che annuncia una class action per tutelare i precari: “entro pochi giorni metteremo a disposizione dei precari danneggiati il modello di diffida da inviare. Il Palamento, attraverso la Legge di Stabilità, ha programmato l’assunzione di 150mila precari, poi se ne sono persi per strada un terzo”.
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