Eppure il regolamento sul riordino delle classi di concorso sarebbe un provvedimento a costo zero, ma il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini sembra non volerlo affrontare.
Nelle linee guida proposte nel documento “la buona scuola”, non se ne trova traccia. Un’altra occasione mancata per affrontare un tema di importanza fondamentale per gli insegnanti e per la qualità della didattica. Sono in molti a dire basta con le tabelle di confluenza degli insegnamenti delle cosiddette classi di concorso atipiche.
Basta con le atipicità e avanti tutta con le specificità! L’idea singolare e miope di chi sostiene che tutti possono insegnare tutto, non serve assolutamente a migliorare il livello della didattica nella scuola pubblica italiana, ma al contrario crea grossi problemi per l’apprendimento dei nostri ragazzi.
Le tabelle di confluenza delle classi di concorso cosiddette atipiche stanno creando grossi problemi e, in alcuni casi, anche contenziosi che finiscono nelle aule di tribunale. Le conseguenze di questi contenziosi sono le ordinanze di sospensione cautelare delle tabelle di confluenza di alcuni insegnamenti e il loro annullamento. E allora cosa aspetta il responsabile del Miur ad approvare, prima che vengano fatti gli organici per l’anno scolastico 2015-2016, un regolamento condiviso del riordino delle classi di concorso?
Finora il Miur non ha ancora risolto il problema, agendo in modo pilatesco ed utilizzando norme transitorie. Infatti con semplici circolari dal carattere transitorio, il Miur ha lasciato la scelta dell’assegnazione delle classi di concorso dei vari insegnamenti alle singole scuole e agli uffici scolastici. Forse è giunto il momento, in coincidenza con l’attuazione a regime della riforma Gelmini, di presentare con un urgenza la bozza del regolamento del riordino delle classi di concorso.
L’urlo accorato che arriva dalla scuola è : “Basta atipicità e norme transitorie! Sulle classi di concorso servono al più presto regole certe”.
Il problema è soprattutto di natura didattica. Infatti messe alla prova le ultime tabelle di confluenza, queste risultano dannose e didatticamente inefficaci. Proprio per questo motivo vanno abolite e sostituite con un regolamento che individui seriamente classi di concorso specifiche per insegnamenti specifici. In buona sostanza non è pensabile che per la salvaguardia degli esuberi o dei soprannumeri si consenta a tutti di insegnare tutto, forse sarebbe più opportuno discernere e tutelare l’apprendimento dei ragazzi.
In occasione del documento “La buona scuola”, dove si parla di organico funzionale e organico di rete, andrebbe introdotto con evidente urgenza il regolamento del riordino delle classi di concorso. Al ministro Giannini e al premier Renzi chiediamo se condividono questa analisi e se ritengono di aggiungerla nel documento che hanno da poco pubblicato.
Attendiamo curiosi una loro risposta nel merito del riordino delle classi di concorso.
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