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Riparte l’iter per la riforma degli organi collegiali

Nella giornata del 15 dicembre la Camera ha licenziato il testo unificato del disegno di legge sulla riforma degli organi collegiali della scuola. Con 12 articoli, 150 righe di testo e 1500 parole circa il provvedimento si propone di modificare (e migliorare) il funzionamento degli organi collegiali regolato ancora oggi dal "vecchio" DPR 416 del 1974  recepito nel Testo Unico del 1994.
Il disegno di legge prevede che consigli di circolo e di istituto vengano sostituiti dal "consiglio della scuola" che sarà composto da 11 membri  (il dirigente scolastico, 4 docenti, 4 genitori, il direttore dei servizi generali e amministrativi e un rappresentante dell’ente locale). Nelle scuole superiori i genitori saranno 2 e faranno parte del consiglio anche 2 rappresentanti degli studenti.
Le scuole potranno decidere autonomamente le modalità di elezione dei componenti del consiglio che potranno quindi essere individuati anche mediante elezioni di secondo grado (fra i genitori e gli studenti, per esempio, potrebbero essere chiamati a votare solamente i rappresentanti di classe).
Il regolamento della scuola potrà prevedere anche  un aumento dei componenti del consiglio fino ad un massimo di 4 unità (2 genitori e 2 studenti nelle superiori) o di 2 unità nelle scuole del  primo ciclo (1 genitore e 1 docente).
L’articolo 7 del disegno di legge istituisce gli organi collegiali per la valutazione degli alunni: in pratica questo significa che ciascuna istituzione scolastica potrà decidere autonomamente e si potranno superare alcuni vincoli della normativa attuale che prevede necessariamente la presenza di tutti i docenti e del dirigente scolastico (o di un suo delegato) per procedere alla valutazione degli allievi.
Ma la vera novità sta tutta nell’articolo 9 che istituisce il "nucleo  di valutazione del funzionamento dell’istituto" chiamato a pronunciarsi sulla efficienza e l’efficacia del servizio erogato.
Il nucleo sarà composto dal dirigente scolastico, oltre che da tre membri nominati dal consiglio della scuola: un genitore, un docente e un soggetto esterno all’istituzione scolastica.
Nelle prossime settimane sul provvedimento inizierà il dibattito parlamentare; lo scenario è ormai scontato: la maggioranza cercherà di approvarlo prima della fine della legislatura, mentre l’opposizione tenterà in tutti i modi di evitare qualunque cambiamento delle disposizioni attuali.

Reginaldo Palermo

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