Dopo lo “strappo” di pochi giorni fa, Cgil ci ripensa, ricuce i rapporti con Cisl e Uil e si dichiara disponibile ad un nuovo incontro con il ministro Brunetta.
Il 30 maggio, dopo un rapido giro di consultazioni, i segretari generali dei tre sindacati confederali hanno sottoscritto una lettera indirizzata al ministro della Funzione Pubblica dichiarandosi ampiamente disponibili a riprendere il confronto in modo unitario.
Ma avvertono: nessun provvedimento di legge potrà prescindere dal confronto contrattuale.
“Le linee generali consegnateci da Lei nell’incontro del 28 maggio – scrivono i sindacati a Brunetta – debbono trovare la più ampia declinazione allo scopo di chiarire tutte le modalità e gli strumenti attuativi, che per quanto ci riguarda non possono prescindere dallo strumento contrattuale, per rendere operativo il progetto”.
E per maggiore chiarezza Epifani, Bonanni e Angeletti aggiungono: “Riteniamo che gli elementi portanti di una riforma delle Pubbliche Amministrazioni debbano essere l’efficienza dei servizi pubblici, l’efficacia delle risposte alle esigenze dei cittadini e delle imprese, il ruolo insostituibile dei lavoratori pubblici, le modalità con cui valutare e valorizzare il lavoro”
Il cambio di rotta di Cgil sembra legato in particolare al dibattito svoltosi proprio in questi giorni nel corso della Conferenza di Organizzazione del sindacato.
Enrico Panini ha dovuto rintuzzare le critiche di altri segretari di categoria che non hanno condiviso l’abbandono del tavolo convocato da Brunetta.
In particolare Alberto Morselli, segretario nazionale dei chimici, ha sottolineato come, nel suo settore, se i lavoratori vogliono avere pochi spiccioli di aumento devono ricambiare con maggiore flessibilità e mobilità.
“Nei contratti pubblici non è così”, ha detto Morselli che ha anche ricordato che nel comparto scuola si assiste al curioso fenomeno della diminuzione degli studenti e del contemporaneo aumento dei docenti.
Pronte le repliche di Podda (Funzione Pubblica) e di Enrico Panini che ha detto a tutti di fare attenzione alla cattiva informazione (“Mancano all’appello 70mila cattedre”).
Le perplessità manifestate da diversi segretari di categoria non sono rimaste senza conseguenze e hanno indotto il segretario generale Epifani a firmare con Bonanni e Angeletti la lettera di cui si è detto. Adesso si aspetta la risposta del Ministro.