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“Ripensare l’educazione nel XXI secolo”. Conte e Azzolina: “Il futuro è la scuola in presenza”

Prende avvio oggi, 18 dicembre, “Ripensare l’educazione nel XXI secolo: incontri per riflettere, proporre, agire”, un ciclo di appuntamenti dedicati al presente e al futuro del mondo dell’Istruzione. A introdurre la serie di appuntamenti relativi al mondo della scuola, il presidente del consiglio Giuseppe Conte:

“Ringraziamo le famiglie per lo sforzo fatto. La DaD si è dimostrata una risorsa, ma l’obiettivo è far tornare in classe ragazze e ragazzi. Condividere la scuola insieme agli insegnanti è un valore fondamentale. A scuola si radicano principi in grado di combattere mali della società come femminicidio, bullismo. Bufalino disse “la mafia sarà sconfitta da un esercito di maestri di scuola elementare”. Perchè la scuola assolva a questo compito, oggi è giusto reinventarsi e fare appassionare i giovani. Galimberti ha detto che gli adolescenti vivono l’età dove l’unica cosa che conta è l’amore e la scuola può insegnare come affrontarlo. Se gli adolescenti si occupano dell’amore, occorre farli appassionare della scuola. Presteremo attenzione agli edifici scolastici, all’ammodernamento, alla formazione dei docenti e del personale scolastico. Non esiste un investimento più proficuo di questo. Buon lavoro alla ministra, alle ragazze e ai ragazzi”.

A seguire le parole della ministra Lucia Azzolina, che dopo un breve discorso sul momento attuale, ha descritto come si svolgerà il ciclo di eventi:

“Tema decisivo quello della scuola, degli insegnamenti pedagogici. Dobbiamo tornare a pensare in grande, nulla sarà più come prima, l’economia, il lavoro, lo studio delle persone sono state travolte dalla pandemia. La scuola era un fulcro del vivere civile già prima, oggi ancora di più. La scuola e l’università sono il fulcro della società”.

“Grazie alla senatrice Liliana Segre da sempre attentissima al mondo dell’istruzione. L’idea di questo ciclo di incontri è nata pensando a tutto il personale scolastico. Apriamo insieme un nuovo cammino. Si tratta di appuntamenti in cui elaboreremo nuove idee e proposte. Pensiamo ai giovani che stanno subendo i disagi di questo periodo. Proviamo a dare risposte agli interrogativi che sono emersi. Dobbiamo scrutare l’orizzonte, interrogarci, per essere pronti domani, dobbiamo metterci in cammino oggi”.

“Per i nostri ragazzi vogliamo il meglio. In mezzo alle difficoltà nascono le opportunità. Non dobbiamo pensare che il domani non possa cambiare, dobbiamo uscire da questa visione. Il futuro è nei nostri ragazzi che stanno crescendo. La politica se vuole fare bene deve proiettare lo sguardo oltre. Donne e uomini di cultura hanno studiato il passato e tracciato il nostro futuro”.

“Abbiamo scelto di articolare in più seminari. “Pedagogia, didattica, educazione, fotografia di un Paese” è il titolo di questo primo appuntamento. Interrogheremo anche le scienze dell’educazione per le metodologie che sono al centro dello studio, la domanda è “come può essere rinnovata l’impostazione della didattica?”

“Il secondo appuntamento a gennaio sarà dedicato alla cura educativa. L’inclusione abbraccia tutti, non solo gli alunni con disabilità. Il nostro Paese è stato il primo ad abolire le classi speciali e oggi continua ad essere molto attento per un sistema che sia inclusivo. I nostri ragazzi e le nostre ragazze non sono dei numeri, ma delle persone”.

“Un terzo appuntamento, a febbraio, in cui verranno presentate le proposte per la scuola del domani. Conosceremo i docenti che racconteranno il loro modo di fare didattica. La sfida è coniugare l’immenso patrimonio culturale che l’Italia ha. Un altro incontro prevederà solo i docenti, per dare voce alle loro esperienze. Il ministero dell’istruzione è la casa della scuola, un luogo che dev’essere aperto a tutti, che faccia parte della nostra storia”.

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Redazione

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