Invece di far slittare l’inizio dell’anno scolastico, a partire dal 2018-19, il terzo lunedì di settembre, per esigenze turistiche, come pensa la Regione Emilia Romagna, bisognerebbe ripensare i tre mesi di chiusura estiva delle scuole.
A sollevare la questione l’assessora all’Istruzione del Comune di Bologna che ha accolto anche la petizione con cui si chiede «che l’inizio delle lezioni sia anticipato il più possibile per consentire alle attività didattiche tempi distesi e più interruzioni durante l’anno, nonché per garantire i 200 giorni di lezione previsti per legge che possono essere ridotti da eventi come elezioni, ordinanze dei sindaci, calamità naturali».
«Sono convinta – ha detto l’assessora – che i tempi della scuola debbano primariamente rispondere alle esigenze degli studenti e trovo per questo francamente riduttivo che la discussione su un tema così rilevante si concentri sulla questione che attiene ad alcuni, pochi giorni, in avvio di anno scolastico, senza peraltro ancora sapere se, ad esempio, se verrà proposto un conseguente posticipo della chiusura nel mese di giugno». Semmai «la questione di cui discutere riguarda più in generale l’ampio periodo di sospensione delle lezioni, che è oggi di oltre tre mesi. Anche il ministro Fedeli ha parlato più volte della necessità di lavorare a un piano di scuole aperte in estate».
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