I lettori ci scrivono

Riportiamo la scuola al centro

Cari Dirigenti, cari Genitori, cari docenti, è noto, purtroppo, che la famiglia che la scuola stanno fallendo la loro funzione pedagogico-educativa e che entrambe le due massime agenzie formative si trovano in una condizione di impotenza e di smarrimento a reagire contro ogni forma di violenza e di discriminazione.

Ci rendiamo conto che ormai stiamo “uccidendo” la scuola svuotandola della sua funzione di essere il “tempio” della formazione e del luogo dove si rispettano le persone, le cose e la stiamo rendendo incapace di reagire perché gli insegnanti si sentono soli e abbandonati al loro destino, pagati poco e senza mezzi e strumenti.

Tuttavia il compito della scuola non è quello di educare, funzione che spetta al ruolo genitoriale, ma di coeducare, ossia affiancarsi alla famiglia nel processo di crescita formativa dei ragazzi. Di fronte a questo status quo è urgente che la scuola venga supportata da altre figure professionali (psicologi, sociologi) in grado di capire le problematiche adolescenziali.

Gli insegnanti sono soggetti a subire tutte le angherie del mondo e si sentono impotenti di affrontare qualsiasi situazione. Devono essere sostenuti, valorizzati economicamente con adeguati stipendi perché il lavoro del docente è prezioso e fondamentale per la società. Gli insegnanti rappresentano la spina dorsale di una Nazione  e svolgono, lo ripetiamo, un lavoro preziosissimo, malpagato e socialmente non riconosciuto nella sua giusta valenza sociale.

È giunto il momento di dare veramente credito (seriamente e non a chiacchiere) alla figura dell’insegnante e la classe politica ne deve prendere atto nelle sedi adeguate se vogliamo bene all’Italia perché il suo futuro delle nuove generazioni passa solo attraverso la scuola.

Con questi auspici di una centralità della figura del docente e della ripartenza non ci resta che augurarci tutti buon anno scolastico anche tra paure, incertezze e difficoltà. Se ci crediamo tutti certamente le supereremo alla grande!

Mario Bocola

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