Si riapre martedì prossimo 18 settembre, presso la sede dell’ARAN, la trattativa per il contratto del Comparto Scuola.
La trattativa si era di fatto interrotta, peraltro in modo un po’ anomalo, intorno alla metà di luglio.
Il 4 di luglio, infatti, i sindacati avevano chiesto all’Aran di presentarsi alla riunione successiva, prevista per il giorno 11, con dati precisi sulle risorse finanziarie disponibili per il rinnovo contrattuale; la settimana successiva l’Aran si è però vista costretta a comunicare che il Governo non aveva ancora fornito dati certi.
La riunione, a quel punto, venne rinviata al 18 con l’impegno della parte pubblica di presentarsi con qualche cifra in mano.
Ma dopo la riunione dell’11 luglio non vi sono stati più incontri, né ufficiali né ufficiosi.
Sulla “strana” interruzione della trattativa contrattuale solo Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda, era uscito allo scoperto con una dichiarazione molto secca: “È poco serio che dopo l’ennesimo accordo sottoscritto, il Governo risulti latitante. Si tratta di un atteggiamento offensivo verso gli insegnanti ed è chiaro che si stanno ponendo le premesse per un’apertura dell’anno scolastico tutt’altro che serena”.
Qualche giorno fa la Uil-Scuola ha ripreso l’argomento delle retribuzioni divulgando i dati di una ricerca svolta dal sindacato stesso utilizzando dati ufficiali forniti dai Ministeri dell’Istruzione e dell’Economia: a questo punto gli stipendi del personale della scuola sono sotto i livelli raggiunti nel 2002.
Adesso arriva la notizia della ripresa della trattativa che si preannuncia assai delicata dal momento che i fondi necessari per gli aumenti contrattuali dovranno essere inseriti nella legge finanziaria di cui si sta iniziando a discutere in questi giorni.
I sindacati confederali, per parte loro, sono intenzionati a “riprendere il confronto con la ferma determinazione di chiuderlo tempestivamente, in coerenza con gli accordi sottoscritti con il Governo”.
L’avvertimento dei sindacati alle forze politiche è chiaro: “Se non dovessimo riscontrare nella Finanziaria per il 2008 tutti gli impegni assunti dal Governo medesimo con la sottoscrizione dell’Intesa ciò significherà l’apertura di una vertenza sulla prossima Finanziaria con iniziative di mobilitazione e lotta”.