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Riprende martedì 24 alla Camera la discussione sul decreto n. 255

Ritorna alla Camera, a partire da martedì 24 luglio, il decreto legge n. 255 sul precariato: il calendario dei lavori prevede tre giorni di dibattito che – stando a quanto si è visto nei giorni scorsi – sarà certamente vivace se non addirittura infuocato.
E’ vero che a raffreddare gli animi ci ha pensato il ministro Moratti dichiarando che a partire da settembre le nuove assunzioni potrebbero sfiorare le 38mila unità fra docenti e personale ATA. La notizia è stata accolta con favore dallo Snals e dalla Cisl, mentre la Cgilscuola si è limitata a prenderne atto affermando che si tratta di assunzioni già previste da precedenti provvedimenti.
La vicenda – comunque – ha contribuito nel complesso ad avvicinare sindacati confederali e ANP: gli aggiustamenti al decreto chiesti dalle diverse organizzazione sindacali sono – su alcuni aspetti – molto simili fra loro e questo fatto potrebbe forse indurre la maggioranza di Governo ad accogliere con maggiore elasticità le proposte dell’opposizione.
Difficilmente sarà rimessa in discussione la questione dell’equiparazione dei punteggi dei servizi prestati nelle scuole statali e in quelle paritarie, mentre potrebbe esserci qualche modifica per il meccanismo da mettere in atto per le nomine posteriori al 31 agosto.
Potrebbe così riprendere corpo la soluzione di scuole-polo alle quali affidare le nomine per conto delle altre istituzioni scolastiche del territorio, soluzione che un comunicato dello Snals di qualche giorno fa dava ormai per certa e che invece è stata respinta proprio in Parlamento dalla maggioranza di Governo.
Intanto – a margine della vicenda – va segnalata una precisazione di Cgilscuola su una dichiarazione del sottosegretario Valentina Aprea e del ministro Moratti: in commissione e in aula le due rappresentanti del Governo avevano dichiarato che sul decreto-legge tutte le organizzazioni sindacali si erano mostrate favorevoli.
In realtà – è questo il senso della precisazione del sindacato – la Cgilscuola era sì d’accordo sulla necessità di un decreto, ma non condivideva affatto i contenuti specifici del provvedimento proposto dal Governo.
L’Anp – per parte sua – coglie invece l’occasione per chiedere che venga rimessa in discussione tutta la normativa sul reclutamento poiché “decreti, ordinanze e circolari attualmente in vigore sono molto più attenti a dare tutela alle aspettative dei potenziali docenti che a garantire la regolare fruizione del servizio da parte dei cittadini studenti”.
“E’ ormai indifferibile – afferma Giorgio Rembado, presidente dell’ANP – un azzeramento totale di tutte le norme che governano il reclutamento dei docenti ed una riscrittura delle regole”.
In pratica l’Anp rivendica che tutte le procedure di assunzione del personale vengano decentrate a livello della singola istituzione scolastica.
In via transitoria l’Anp chiede una drastica semplificazione delle procedure di convocazione ed il vincolo, per chi ottiene la nomina dalla singola scuola, a non accettare nessuna altra nomina diversa e successiva.
Sia l’ANP sia le altre organizzazioni sindacali chiedono anche che il Ministero – a partire da settembre – renda disponibile sul sistema informativo una funzione che consenta alle singole di avere la situazione delle nomine aggiornata in tempo reale in modo da poter "vedere" solo gli aspiranti non ancora impegnati.
Ma sembra che questa richiesta – apparentemente semplice anche se di grande efficacia – non possa essere soddisfatta per non meglio precisate difficoltà di natura tecnica.

Reginaldo Palermo

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