Cari ragazzi.
Un nuovo anno scolastico è appena iniziato.
La voglia di riprendere “in presenza” è tanta dopo molto tempo di didattica mista, fatta parte in classe e parte in dad.
Apprendere da un “monitor” non è come essere in classe, ma ragioni di forza maggiore avevano costretto a ricorre ad una metodologia da “estrema ratio”, accettata perché non si poteva fare altrimenti. Non vi sembra?
Ora la situazione appare diversa di qualche mese fa e tutti, credo, non vediate l’ora di rivedere i compagni, gli insegnanti che conoscete e quelli nuovi e tutto il personale scolastico.
Riprendere, in altri termini, la normalità. Ma il virus, però, non è stato definitivamente debellato, anzi circola ancora e quindi è doveroso che ciascuno faccia la propria parte. Come? Rispettando le regole a scuola ed in particolare fuori allorquando sono terminati gli impegni in aula.
Questo, unitamente al determinante aiuto offerto dalla medicina, è quanto mai importante per favorire il ritorno alla vita di sempre.
Ci vorrà tempo, ma ci si arriverà. La storia epidemiologica degli anni venti del secolo scorso ne è una testimonianza.
E soprattutto ricordate: “il male arriva in fretta, ma fatica ad andarsene”, come diceva un detto della saggezza popolare che ritengo sia ancora di valida attualità.
Buon anno scolastico a tutti.
Giovanni Todeschini
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