Proseguono a ritmo quasi quotidiano gli incontri fra Ministero e sindacati per cercare di capire come davvero si potranno riaprire le scuole a settembre.
Nell’ultimo confronto del 9 luglio si è parlato nuovamente di tutto, dagli organici fino ai problemi del precariato.
E’ stato chiarito – scrivono i sindacati in una nota unitaria – che “i test sierologici saranno volontari, non invasivi e affidati ai medici di base”.
“L’Amministrazione – aggiungono i sindacati del comparto scuola – si è impegnata ad avviare riunioni di tavoli tematici a partire dalla prossima settimana, convenendo sulla necessità di uno specifico provvedimento legislativo”.
Sembra insomma di capire che sia imminente un nuovo provvedimento di legge (quasi certamente un decreto) anche se non si comprende bene su quali punti specifici.
Qualche cosa in più si comprende leggendo il comunicato dell’Anp.
“Spetta al Ministero – afferma Antonello Giannelli, presidente Anp – stabilire cosa devono fare i dirigenti scolastici qualora l’ente locale non sia in grado di operare tale reperimento: parte degli alunni sarà impegnato in attività a distanza? E quanta parte dell’orario curricolare potrà essere erogata a distanza? Si potrà ridurre la durata dell’unità di lezione senza necessità di recupero?”
“La risposta a tali domande – conclude Giannelli – deve arrivare al più presto e deve essere fornita dal legislatore, in quanto riguarda i livelli essenziali delle prestazioni e comporta la modifica del quadro ordinamentale. Non si può certo pensare di lasciare la soluzione di tali criticità all’autonomia scolastica che è finalizzata a costruire le migliori condizioni per il successo formativo degli alunni e non certo a garantire le condizioni di sicurezza di lavoratori e studenti”.
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