Non è una boutade dei social: il ministero dell’Istruzione starebbe seriamente valutando la possibilità di far riscattare gratuitamente la laurea ai giovani.
La notizia è stata resa pubblica, il 28 luglio, da Repubblica: “Un sogno – ha scritto il quotidiano – che potrebbe diventare realtà, come fa sperare la battaglia del coordinamento #Riscattalaurea, nato tra Roma e Napoli in maniera spontanea fra gli studenti e che sta riscuotendo un successo crescente anche in Rete. Sono migliaia, infatti, i followers sulla pagina Facebook creata ad hoc che stanno partecipando alla campagna social, postando la propria foto con il cartello #riscattalaurea”.
L’obiettivo è ottenere il riscatto gratuito degli anni del corso di studi per tutti i laureati italiani: “Abbiamo illustrato i motivi della nostra battaglia – spiegano Napolitano e Pugliese – ottenendo un interesse quasi inaspettato e una condivisione che si è poi trasformata in un impegno a convocare un tavolo tecnico entro la prima settimana di agosto, quindi prima della pausa estiva“.
Ai più, tuttavia, il progetto è sembrato da subito di difficile soluzione. A parte le incidenze economiche, ai danni dello Stato, come si potrebbe “giustificare” la discrepanza rispetto a chi ha speso anche decine di migliaia di euro per riscattare lo stesso titolo di studio a proprie spese?
{loadposition carta-docente}
Ad alimentare la fattibilità della proposta, però, è stato lo stesso Miur, che in serata ha emesso una nota propositiva: “Il tema del riscatto della laurea – scrivono da Viale Trastevere – è un tema serio e importante, soprattutto se riferito alle giovani e ai giovani. Proprio per questo, nei giorni scorsi, alcuni rappresentanti del Ministero hanno incontrato il Coordinamento nazionale #Riscattalaurea che chiede il riscatto gratuito della laurea ai fini pensionistici”.
“Il Ministero, attraverso i suoi rappresentanti, si è” anche “dichiarato disponibile all’ascolto, ad approfondire le proposte avanzate e a farlo, nelle prossime settimane, per le parti di propria competenza”.
Dal ministero subito dopo, però, arriva anche la frenata: “Non ha invece annunciato al Coordinamento l’avvio di alcun tavolo tecnico prima della pausa estiva. Tavolo che, peraltro, il Miur non potrebbe attivare da solo, visto che la materia pensionistica non è di competenza diretta del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca”.
Insomma, ad ognuno il suo ambito: le pensioni non sono materia del dicastero dell’Istruzione, semmai dell’Inps, dei ministeri del Lavoro e dell’Economia. È a quest’ultimo, in particolare, che il coordinamento farebbe bene a bussare. E la risposta, visto come stanno le cose, temiamo che non sia positiva.
{loadposition facebook}
Dal professore Salvatore Nocera, uno dei massimi esperti italiani di inclusione e disabilità riceviamo e…
Penso che sia utille per tutti sapere qualcosa di più sulle vicende giudiziarie che hanno…
Mentre proseguono le proteste delle opposizioni e di movimenti e comitati contro le diverse misure…
Flavio Briatore, ospite del podcast di Fabio Rovazzi e di Marco Mazzoli, 2046, ha affrontato vari…
Il governo nel presentare il decreto n° 71 del 30 maggio 2024 alla camera, nel…
Nel 2020, un docente di un istituto di Pescara aveva lanciato un allarme infondato circa…