Molti docenti che sono vicini all’età pensionabile, potrebbero, se hanno fatto richiesta di riscatto degli anni universitari, anticipare di qualche anno l’uscita da scuola.
Infatti è utile ricordare che chi si trova nel sistema retributivo, ovvero aveva versato almeno 18 anni di contributi entro la fine del 1995, con il riscatto degli anni universitari ha la possibilità di raggiungere in anticipo il diritto alla pensione di anzianità, inoltre ha anche l’opportunità di avere un assegno pensionistico più consistente rispetto a non riscattare questi anni e di conseguenza lavorare qualche anno in più.
Per tale motivo i docenti che prima del 1995 hanno fatto richiesta di riscatto degli anni della durata del corso di laurea che hanno conseguito, dovrebbero, se non lo avessero già fatto, fare un sollecito all’INPS per conoscere il costo di tale riscatto e fare i calcoli della convenienza di tale operazione.
Di norma, il costo di tale riscatto di anni universitari per chi ha fatto la richiesta negli anni ottanta e nei primi anni novanta è di qualche mensilità di stipendio attuale, per cui la convenienza è pienamente assicurata. Infatti è importante sapere che se il periodo corrispondente al corso legale di laurea, periodo che va dalla iscrizione alla laurea, si dovesse collocare temporalmente precedentemente al primo gennaio 1996, si andrebbe ad applicare il sistema retributivo.
In tal caso il riscatto degli anni universitari in aggiunta agli anni di servizio prestati può essere strategica per il calcolo della pensione con il sistema retributivo in genere più conveniente, il cui riferimento sono le retribuzioni godute nell’ultima parte del periodo d’attività, anziché con il sistema contributivo che considera l’ammontare dei contributi effettivamente versati nella vita lavorativa.
Quindi per chi è vicino all’età pensionabile, ovvero gli dovessero mancare poco più di 4 o 5 anni alla pensione, sarebbe opportuno controllare la situazione del riscatto degli anni di laurea, facendo gli opportuni solleciti, nel caso non ci fossero state già risposte al riguardo, per valutare se prendere una decisione sull’accettazione o meno della determinazione dell’Istituto Previdenziale entro il termine legale dei 90 giorni dall’atto della notifica.
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