Sarà possibile chiedere il riscatto agevolato della laurea senza limite di età.
Questo è previsto dopo l’esame degli emendamenti al “decretone”, il testo che contiene tra le altre cose il reddito di cittadinanza e gli interventi sulla previdenza con Quota 100.
Solo il riscatto della laurea assicura l’uscita dal lavoro anticipata rispetto alla pensione di vecchiaia, attualmente stabilita per entrambi i sessi a 67 anni con indicizzazione biennale
sulla base dell’aspettativa di vita.
Tuttavia – segnala Cosmed – resta il limite secondo il quale il riscatto agevolato interessa solo i periodi a partire dal 1 gennaio 1996, ovvero all’interno del sistema contributivo.
In pratica i nati a partire dal 1977 e successivi che hanno iniziato il corso di laurea nel novembre 1996 potranno riscattare tutti i 6 anni in regime agevolato.
I nati in precedenza che hanno iniziato il corso di laurea prima del 1 gennaio 1996 potranno riscattare in forma agevolata una parte del corso di laurea ma, come chiarito, potranno riscattare a tariffa
piena la parte ante 1996, in tal modo potranno passare dal sistema contributivo al ben più vantaggioso sistema misto.
Attenzione: un soggetto di 48 anni nato nel 1971 che ha
iniziato il corso di laurea nel novembre 1990 potrà riscattare in forma agevolata solo 10 mesi.
Non è chiaro – segnala ancora Cosmed – però se il riscatto della laurea agevolato può essere richiesto sia a partire dalla data di immatricolazione che retroattivamente a partire dalla data di laurea? Sul modulo predisposto da INPS ci sarebbe la volontà di considerare il riscatto della laurea decorrente dalla data di immatricolazione. Vedremo cosa accadrà in seguito.
Riscatto della laurea, vantaggi fiscali
Un aspetto da considerare per il riscatto della laurea è che i versamenti fatti danno diritto a sconti sulle imposte.
Il riscatto della laurea per un figlio a carico che non ha mai lavorato dà diritto alla detrazione del 19% degli importi versati, quindi si pagano meno tasse.
Se si riscatta la propria laurea, invece, si può dedurre l’intero importo versato dal computo del proprio reddito imponibile.
Alla fine di ogni anno si pagheranno perciò le tasse sul proprio reddito decurtato delle cifre versate per il riscatto.
Ecco un facile esempio: se si rateizzano 50.000 euro l’anno per 5 anni, quindi pagando 10.000 euro l’anno, e il proprio reddito è di 50.000 euro l’anno, è come se si guadagnassero 40.000 euro.