Non si arresta la richiesta di riscatto della laurea, dopo l’introduzione della possibilità di riscatto agevolato. Da marzo a maggio ne sono arrivate 21mila, circa la metà delle quali (10.139) seguendo le nuove regole che permettono di accedere a un riscatto low cost.
Nel 2018 arrivavano in media 2.320 domande per il riscatto della laurea ogni mese: 1.740 da lavoratori privati e 580 da dipendenti pubblici. A marzo 2019 ne sono arrivate quasi 6mila, ad aprile 7mila, a maggio addirittura 8mila.
Con il messaggio 19 aprile 2019, n. 1609 l’Inps comunica che la funzionalità per la simulazione del calcolo dell’onere di riscatto dei periodi di corsi di studio universitario è stata implementata.
Lo strumento di simulazione del calcolo dell’onere di riscatto della laurea, già previsto per gli iscritti alla gestione privata, è stato infatti esteso agli iscritti alle casse della gestione pubblica.
Così come segnala l’Inps, lo strumento di simulazione consente di effettuare il calcolo dell’onere di riscatto, sulla base dei dati immessi e con riferimento all’anno corrente.
L’importo ottenuto ha mera valenza orientativa e potrebbe discostarsi da quello effettivo che sarà comunicato con apposito provvedimento, a seguito della presentazione della domanda di riscatto.
Si rammenta che l’onere in parola è determinato in base alle norme che disciplinano la liquidazione della pensione con il sistema retributivo o con quello contributivo, tenuto conto della collocazione temporale dei periodi oggetto di riscatto.
Si ricorda, a tal proposito, che rientrano nel sistema di calcolo retributivo i periodi:
Rientrano, invece, nel sistema di calcolo contributivo i periodi:
Dati necessari per il calcolo dell’onere di riscatto
Una volta effettuata la scelta della gestione previdenziale nella quale si intende simulare il calcolo, scelta obbligatoria e propedeutica al perfezionamento dello stesso, l’utente dovrà inserire nel simulatore i seguenti dati, affinché la simulazione vada a buon fine:
anno di iscrizione all’Università;
numero di rate in cui frazionare il pagamento;
periodo o periodi da riscattare “dal…al” afferenti lo stesso anno solare.
In riferimento alle gestioni previdenziali per cui è possibile effettuare la simulazione del calcolo dell’onere di riscatto laurea nel solo sistema contributivo, oltre ai dati menzionati, la procedura richiede all’utente di inserire la retribuzione degli ultimi 12 mesi.
Se l’interessato seleziona un fondo per il quale ad oggi è possibile eseguire una simulazione solo nel sistema contributivo (Fondi speciali, Gestione pubblica, ecc.) e indica uno o più periodi collocati nel sistema retributivo, la simulazione non viene eseguita. In tal caso, appare un messaggio di “alert” con l’indicazione di rivolgersi alla Struttura Inps territorialmente competente per ottenere la simulazione richiesta.
Lo stesso messaggio di “alert” compare ogni qualvolta la simulazione non può andare a buon fine poiché si sono verificati errori nella elaborazione del conto, che necessitano dell’intervento dell’operatore Inps. Anche in tali casi si invita l’utente a rivolgersi alla Struttura INPS territorialmente competente.
Si ricorda, infine, che lo strumento di simulazione è stato realizzato tenendo conto del nuovo comma 5-quater dell’articolo 2 del decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 184, introdotto dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito con modificazioni dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, secondo cui, per le domande presentate a decorrere dal 29 gennaio 2019, è previsto un ulteriore sistema di calcolo dell’onere di riscatto del corso di studi nei casi in cui la domanda di riscatto riguardi periodi che si collochino esclusivamente nel sistema di calcolo contributivo.
Per maggiori dettagli, all’interno dell’applicativo per la presentazione telematica della domanda di riscatto laurea è a disposizione l’edizione aggiornata del manuale per gli utenti, che illustra anche la simulazione del calcolo dell’onere nei casi in cui si scelga il nuovo metodo di calcolo sopra descritto.
La domanda può essere presentata dal diretto interessato o dal suo superstite o, entro il secondo grado, dal suo parente e affine. In tutte queste ipotesi, l’onere versato è detraibile dall’imposta lorda nella misura del 50%, con una ripartizione in cinque quote annuali costanti e di pari importo nell’anno di sostenimento e in quelli successivi.
Per i lavoratori del settore privato, la domanda di riscatto può essere presentata anche dal datore di lavoro dell’assicurato destinando, a tal fine, i premi di produzione spettanti al lavoratore. In tal caso, l’onere versato è deducibile dal reddito di impresa e da lavoro autonomo e, ai fini della determinazione dei redditi da lavoro dipendente, rientra nell’ipotesi di cui all’articolo 51, comma 2, lettera a), del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.
Nei casi in cui la domanda sia presentata dal parente o affine o dal datore di lavoro, in fase di presentazione della stessa è necessario che sia acquisito il consenso del soggetto interessato.
La domanda da parte del diretto interessato o suo superstite si presenta online all’INPS attraverso il servizio dedicato. In alternativa, può essere effettuata tramite:
Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164164 da rete mobile;
Enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
Nel caso di presentazione della domanda da parte del datore di lavoro, dei parenti e affini entro il secondo grado, in attesa dell’implementazione della procedura per l’invio telematico, le domande sono presentate utilizzando il modulo reperibile online.
Un aspetto da considerare per il riscatto della laurea è che i versamenti fatti danno diritto a sconti sulle imposte.
Il riscatto della laurea per un figlio a carico che non ha mai lavorato dà diritto alla detrazione del 19% degli importi versati, quindi si pagano meno tasse.
Se si riscatta la propria laurea, invece, si può dedurre l’intero importo versato dal computo del proprio reddito imponibile.
Alla fine di ogni anno si pagheranno perciò le tasse sul proprio reddito decurtato delle cifre versate per il riscatto.
Ecco un facile esempio: se si rateizzano 50.000 euro l’anno per 5 anni, quindi pagando 10.000 euro l’anno, e il proprio reddito è di 50.000 euro l’anno, è come se si guadagnassero 40.000 euro.
La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha elaborato per Repubblica.it una serie di esempi che rendono l’idea di cosa significhi riscattare gli studi in questa nuova formula.
Mario | |
Nato nel | marzo 1979 |
Immatricolato nel | novembre 1998 |
Laureato in Legge | Durata 4 anni |
Ultimo imponibile | 34000 |
Riscatto ordinario | 44880 |
Riscatto agevolato | 20960 |
Risparmio | 53% |
Stefano | |
Nato nel | gennaio 1972 |
Immatricolato nel | novembre 1991 |
Laureato in Scienze politiche | Durata 4 anni |
Ultimo imponibile | 37000 |
Riscatto ordinario | Da calcolare con la riserva matematica |
Riscatto agevolato | NON attivabile anche se è stato abrogato il requisito anagrafico |
Il riscatto è agevolabile solo se il soggetto ha studiato dopo il 1995 | |
Valentina | |
Nata nel | febbraio 1981 |
Immatricolata nel | novembre 2000 |
Laureata in Ingegneria | Durata 5 anni |
Ultimo imponibile | 40000 |
Riscatto ordinario | 66000 |
Riscatto agevolato | 26200 |
Risparmio | 60% |
Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…
"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…
I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…
È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…
Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…
Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…