Mentre si discutono le possibili soluzioni per superare lo scoglio del cosiddetto «scalone» che si produrrebbe con la fine della pensione con “Quota 100”, da inserire nella Manovra da 25 miliardi che il governo presenterà Bruxelles arriva una proposta choc da parte dell’Inps.
Il presidente dell’Istituto previdenziale Tridico ha infatti proposto una importante modifica del sistema di riscatto del periodo di studi universitario, rendendolo addirittura gratuito.
La proposta del riscatto gratis degli studi universitari è certamente interessante in quanto servirebbe sicuramente da stimolo a migliaia di giovani per continuare gli studi e metterebbe l’Italia sullo stesso piano di Paesi, come la Germania, dove il riscatto gratuito è possibile addirittura anche per due anni delle scuole superiori; tuttavia il peso sule casse dello Stato sarebbe stimato intorno ai 4-5 miliardi di euro l’anno, quindi un’incidenza non indifferente.
Visti i costi elevati che graverebbero sulla finanza pubblica, non sarà semplice trovare una soluzione politica e, soprattutto, la relativa copertura finanziaria.
Il sistema del riscatto della laurea consente il computo ai fini pensionistici degli anni “regolari” (non sono computabili quelli “fuori corso” o quelli già coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa) del proprio corso di studi ed interessa chi ha conseguito un diploma di laurea o un titolo equiparato.
Il riscatto è esercitabile anche dai soggetti inoccupati che, al momento della domanda, non risultino essere stati mai iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza e che non abbiano iniziato l’attività lavorativa in Italia o all’estero.
Attualmente la normativa consente il riscatto dei diplomi universitari, i cui corsi non siano stati di durata inferiore a due e superiore a tre anni; dei diplomi di laurea i cui corsi non siano stati di durata inferiore a quattro e superiore a sei anni; dei diplomi di specializzazione conseguiti successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni; dei dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge; dei titoli accademici introdotti dal decreto 3 novembre 1999, n. 509 ovvero Laurea (L), al termine di un corso di durata triennale e Laurea Specialistica (LS), al termine di un corso di durata biennale propedeutico alla laurea; dei diplomi rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale riferiti a corsi attivati a decorrere dall’anno accademico 2005-2006.
È attualmente possibile riscattare l’intero periodo di studi o i singoli periodi. Dal 12 luglio 1997 è possibile riscattare due o più corsi di laurea, anche per i titoli conseguiti anteriormente a questa data.
Quanto ai titoli conseguiti all’estero, è possibile riscattare solo quelli che hanno valore legale in Italia.
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