Il Moige, in collaborazione con l’Istituto Piepoli, ha realizzato un’indagine dal titolo “Tra digitale e cyber risk: rischi e opportunità del web“, coinvolgendo un campione di 1.144 minori.
Quello che emerge è che il mondo dei ragazzi italiani nel corso dell’ultimo anno si è concentrato nei 6 pollici del loro smartphone, che ha sostituito per quote rilevanti di ragazzi le chiacchierate con gli amici, le conversazioni in famiglia, e persino la televisione. 1 ragazzo su 2 tiene i genitori e gli adulti fuori dal mondo social e (1 su 4) cancella la cronologia.
Quasi 4 ragazzi italiani su 5 si informano sugli avvenimenti che accadono nel mondo attraverso il web, soprattutto sui Social Network. E lo fanno pur dichiarando apertamente di essere “caduti nella trappola” delle fake news nel 56% dei casi. Perché lo fanno? Perché il loro mondo si è concentrato, sempre di più, nello smartphone, che 2 ragazzi su 3 dichiarano di utilizzare molto più di prima, e di farlo da soli, senza la presenza dei genitori o di fratelli e sorelle.
Una tendenza all’isolamento molto più forte tra i ragazzi che frequentano le scuole superiori. Inoltre, scoprire cosa fanno online è difficile, solo 1 genitore su 3 dà limiti di tempo di connessione, e meno della metà dei genitori sa cosa fa online il proprio figlio. E purtroppo i social non permettono ai genitori di avere alcun controllo sulle attività dei loro figli minorenni.
I giovani italiani, dunque, frequentano molto i social network, ma non solo per informarsi. Lo fanno anche per condividere foto e raccontare parti delle loro vite. Per farlo utilizzano soprattutto Instagram e Tik Tok, in cui è iscritto il 62% dei giovani italiani, anche di età compresa tra 11 e 14 anni. Attenzione, perché il 6% dei giovani dichiara di aver scambiato foto personali con gli altri tramite i social, e il 30% dichiara di aver dato il proprio numero di telefono a sconosciuti.
Il bullismo è presente nelle scuole e fuori dalle scuole, tanto che quasi 6 bambini su 10 hanno assistito ad episodi di prepotenza, e quasi uno su due ha assistito ad episodi di cyberbullismo. Preoccupa che oltre la metà dei ragazzi che assiste a casi di bullismo non sanno come comportarsi o fanno finta di niente (56%)
Tra i ragazzi che hanno subito atti di bullismo, dominano scherzi telefonici, messaggi di minacce, insulti ma non mancano foto o video. I ragazzi, davanti a questi atti, si sentono arrabbiati (37%), soli (25%), isolati (23%). Uno stato d’animo che condividono uno su due 48% con genitori. ed uno su 4 con amici, ma solo il 14% con i docenti.
Scarica la sintesi dell’indagine
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