Esiste inoltre un rischio elettrico legato alla salvaguardia degli immobili, dei macchinari e degli impianti, che deve essere valutato al fine di evitare possibili inneschi di incendi o esplosioni. I soggetti che possono essere interessati al rischio elettrico sono potenzialmente tutti i lavoratori della scuola, indipendentemente dalla mansione o dal reparto di lavoro, anche se è ragionevole dividere tali soggetti in due categorie, in relazione al grado di esposizione al rischio elettrico, in altre parole distinguere gli utenti generici dagli utenti elettrici. Per valutare le condizioni dell’impianto elettrico di una scuola, sarà quindi necessario verificare la presenza dei seguenti documenti:
1. Progetto impianto elettrico (per impianti con obbligo del progetto);
2. Dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico alla Legge 46/90 o al D.M. 37/08;
3. Verifiche periodiche di legge (eseguite ARPA/ Organismi Abilitati);
4. Verifiche periodiche di manutenzione ( eseguite da ditte esterne).
Si ricorda che gli impianti elettrici costituiscono la causa più frequente (oltre che di incendi) di infortuni gravi. In caso di “scossa” (elettrocuzione) non si deve toccare la vittima direttamente, ma bisogna cercare di staccarla dal contatto diretto mediante una spinta secca con un oggetto isolante. Successivamente si deve togliere tensione, agendo sull’interruttore generale, la cui ubicazione deve essere ben nota a tutti . A tal proposito gli interruttori magnetotermici sono quelli che “saltano” quando c’è un sovraccarico, cioè quando si collegano all’impianto apparecchiature di potenza superiore a quella prevista dal contratto con l’E.N.E.L.; gli interruttori differenziali o “salva-vita” sono quelli che dovrebbero “saltare” quando sulla linea c’è una dispersione di corrente elettrica.
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