La ripartizione dei fondi per il contrasto del fenomeno della dispersione scolastica di cui al decreto ministeriale n. 87 del 10 febbraio non è avvenuto secondo i criteri dettati dal decreto stesso all’art. 6, comma 1, come denuncia il portavoce M5S al Senato F. Bocchino. Infatti, la ratio ispiratrice del decreto ministeriale attuativo dell’art.7, comma 3 del decreto legge n.104 del 2013 è quella di finanziare progetti o attività che abbiano una ricaduta fattiva sul maggior numero di alunni “dispersi”.
Il calcolo, quindi, va effettuato su valori assoluti e vanno finanziate maggiormente le regioni che numericamente hanno più alunni da raggiungere, come giustamente previsto nel decreto stesso. Pur tuttavia, nel momento di ripartire i fondi non si è tenuto conto della popolazione scolastica corretta dal tasso di dispersione ma si è effettuato uno calcolo diverso che crea la paradossale situazione che regioni come la Lombardia con una popolazione scolastica di 1.159.776 ma con un tasso di dispersione del 15,34% e quindi con 177.910 alunni “dispersi” riceve un finanziamento di € 2.204.827 a fronte della Campania che, pur avendo una popolazione scolastica di 941.990 unità con un tasso di dispersione scolastica del 21,77 % e quindi ben 205.071 alunni “dispersi”, riceve solo € 1.847.212 .
“A quante pare il Ministero ha ripartito le risorse contraddicendo sé stesso, mi sembra lapalissiano che i finanziamenti per il contrasto del fenomeno della dispersione scolastica vadano laddove ci sia un numero maggiore di alunni da aiutare e da raggiungere” – dice il Sen. Bocchino, “ abbiamo provato a rifare i calcoli secondo quanto indicato dal decreto stesso e sono emersi ben altri numeri (tabella allegata)”. Il M5S chiede una rimodulazione dei finanziamenti secondo criteri che tengano davvero in considerazione le effettive esigenze e necessità degli studenti a cui il finanziamento è finalizzato.