Con i risparmi derivanti dal fondo di istituto delle scuole si potranno finanziare i corsi finalizzati alla “diffusione dei valori e della cultura della pace e della solidarietà internazionale tra le giovani generazioni”; i corsi saranno organizzati dalle Forze Armate, dureranno tre settimane e saranno “intesi a fornire le conoscenze di base riguardanti il dovere costituzionale di difesa della Patria, le attività prioritarie delle Forze armate, in particolare nelle missioni internazionali di pace a salvaguardia degli interessi nazionali, di contrasto al terrorismo internazionale e di soccorso alle popolazioni locali, di protezione dei beni culturali, paesaggistici e ambientali e quelle di concorso alla salvaguardia delle libere istituzioni, in circostanze di pubblica calamità e in altri casi di straordinaria necessità e urgenza”.
La spesa prevista è di poco inferiore ai 20milioni di euro per il triennio 2010/2012.
Le risorse arriveranno in gran parte dai risparmi del fondo di istituto che, a partire dal 2011 sarà liquidato direttamente dal Ministero del Tesoro e non più dalle singole scuole, attraverso il meccanismo del “cedolino unico”.
In pratica il meccanismo previsto è questo: il Ministero comunica alle scuole l’entità delle risorse disponibili, ciascuna scuola definisce il piano di spesa attraverso il contratto di istituto, come avviene già ora, e alla fine dell’anno comunica al Ministero del Tesoro la misura del compenso spettante a ciascun dipendente.
Attualmente i risparmi dovuti a somme non spese per varie ragioni (attività non svolte, rinuncia all’incarico da parte di un docente, modifica al piano delle attività, ecc..) vengono trattenuti dalla scuola e utilizzati l’anno successivo sempre per il contratto di istituto.
Per il futuro, le cose andranno diversamente: le somme risparmiate verranno riutilizzati nell’anno successivo ma “al netto di quanto previsto all’articolo 55, comma 7-bis, lettera c)”, comma che quantifica le risorse necessarie per i corsi di “cultura della pace e solidarietà internazionale” in 5.772.720 euro per il 2011 e per in 5milioni di euro per il 2012.
E’ pur vero che l’attuale contratto nazionale del comparto scuola prevede che i risparmi del fondo di istituto rimangano nella disponibilità delle scuole per aumentare la dotazione utilizzabile per il contratto integrativo dell’anno successivo, ma è evidente che, a questo punto, la norma contrattuale deve intendersi superata da una precisa disposizione di legge. Fino a questo momento non si registrano prese di posizione dei sindacati su questa norma, forse perché è passata inosservata.
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