Si sono susseguite negli ultimi mesi diverse aggressioni ai danni dei docenti. La gravità degli episodi è notevole.
Su La Stampa, interessante intervento del magistrato Vladimiro Zagrebelsky.
Ne riportiamo alcuni stralci significativi.
Secondo il giudice, “il rispetto per l’insegnante è indispensabile. Esso si fonda sulla sua capacità professionale, fatta di conoscenza della materia che insegna e di aggiornati metodi didattici, ma anche sull’autorevolezza che discende dalla consapevolezza del ruolo non paritario, che distingue chi insegna da chi deve imparare. Non è irrilevante nell’avvilimento della funzione, ma è anzi segno di mancanza di apprezzamento, il penoso trattamento economico degli insegnanti di tutti i livelli”.
Inoltre “una scuola di alta qualità è interesse della nostra società. La cultura dei giovani che escono dalla scuola condiziona la vitalità e civiltà della società tutta e il suo carattere
democratico”.
Infine, il magistrato aggiunge che “in gioco non c’è solo un efficace ascensore sociale che renda dinamica una società rigida come la nostra, non ci sono solo questioni che riguardano le capacità degli studenti a partecipare alla competizione per il posto di lavoro. In gioco è la stessa precondizione della vita democratica della società italiana”.
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