Per ridurre i femminicidi bisogna introdurre un’ora settimana di educazione sentimentale nella scuola secondaria di primo e secondo grado: solo in tal modo si può cominciare a parlare di crescita “educativa, culturale ed emotiva” dei giovani. Qualche mese fa, anche la ministra uscente dell’Istruzione, Valeria Fedeli, parlò con convinzione di questa necessità, invocando una riforma in questo senso, perché “solo all’interno dell’educazione sentimentale si può collocare l’educazione sessuale”.
Due legislature fa si fecero carico di questo progetto anche diversi parlamentari, in particolare facenti capo a Sinistra, Ecologia e Libertà. E anche più di recente, l’iniziativa è stata portata avanti: depositata alla Camera nella passata legislatura, iniziò l’iter parlamentare lo scorso anno ma poi una marea di emendamenti l’hanno arenata.
Eppure, scrive il 27 maggio l’Ansa, in Europa questi contenuti fanno parte dei programmi di studio: in Italia e in Grecia manca l’educazione sentimentale nelle scuole. “Per la verità nella Buona Scuola c’è un richiamo a questi argomenti, si parla di educazione alle pari opportunità ma lo si fa solo per titoli – spiega l’ex deputata di Sel Celeste Costantino, prima firmataria del provvedimento – La proposta di legge che ho presentato ha iniziato l’iter in commissione Cultura ma poi sono è stata sopraffatta dall’ostruzionismo”.
“Se non interveniamo sulla radice culturale, sull’idea che la donna è una persona e non una cosa, non andiamo da nessuna parte – continua Costantino – l’educazione sentimentale non è la ricetta ma un tentativo, non pensiamo certo di risolvere tutto. Bisogna intervenire sulle nuove generazioni, sugli stereotipi e sull’ambiente in cui i ragazzi vivono, anche per guidarli e non lasciarli a loro stessi. Il ruolo educativo della scuola può essere fondamentale. L’Italia su questi temi è molto indietro”.
L’articolato prevede che nelle scuole del primo e del secondo ciclo sia introdotto l’insegnamento “educazione sentimentale” per la crescita educativa, culturale e emotiva dei giovani e delle giovani in materia di parità e solidarietà tra uomini e donne. In modo che la scuola, anche attraverso l’educazione sentimentale, promuova il cambiamento nei modelli di comportamento socio-culturali di donne e uomini “per sradicare i pregiudizi, i costumi, le tradizioni e le altre pratiche basate sull’idea di una differenzazione delle persone sulla base del genere di appartenenza o su ruoli stereotipati per donne e uomini, in grado di alimentare, giustificare o motivare la discriminazione o la violenza di un genere sull’altro”.
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