Ancora violenza nei confronti degli insegnanti. Stavolta la vittima è una docente di una scuola di Cagliari, in Sardegna. La donna, secondo quanto riporta Ansa, sarebbe stata colpita al volto dai genitori e i familiari di un alunni nei corridoi dell’istituto.
Ferita lievemente, è stata dimessa dall’ospedale con una prognosi di due giorni. Tutto è accaduto venerdì scorso, 9 giugno, nel corso dell’ultimo giorno di scuola, anche se i fatti sono emersi solo ieri, 12 giugno, dopo che l’insegnante si è presentata in caserma dai carabinieri, anche se non ha presentato una denuncia.
Per comprendere meglio la dinamica dei fatti occorre fare un passo indietro. La vicenda parte giovedì 8, il giorno prima dell’aggressione. In quell’occasione un alunno di prima viene preso di mira da un compagno che gli lancia contro un pietra e un bastone.
Gli alunni vengono ripresi e la storia sembra finire lì, ma non è così. Venerdì mattina si presentano a scuola i genitori e un nutrito gruppo di parenti del bambino aggredito che cercano di entrare a scuola con la forza per rimproverare chi aveva aggredito il loro bambino.
Solo un paio di loro riesce a entrare nell’istituto e raggiungere l’aula. In corridoio in quel momento si trova la maestra che cerca di fermarli e riceve il pugno al volto. La dirigente scolastica e le altre insegnanti chiamano il 112 e sul posto arrivano i carabinieri del Radiomobile che riportano la calma. “La situazione è già rientrata – ha spiegato Peppino Loddo, dirigente dell’Ambito Territoriale Scolastico di Cagliari – la dirigente scolastica ha parlato con i genitori dei due bambini. Seguiremo comunque con attenzione il caso”.
Si tratta dell’ennesima aggressione a docenti, spesso vittime di violenza da parte degli studenti, come nel caso dell’accoltellamento di Abbiategrasso, o da parte dei genitori, come in questo caso o in molti che abbiamo trattato, come in una scuola media di Cosenza, dove una ragazza è stata sgridata per essere distratta causa aver dell’uso del cellulare in classe da una docente.
La giovane avrebbe raccontato tutto alla famiglia, che non l’avrebbe presa bene. Poco dopo sono arrivati a scuola i suoi genitori e il fratello, che subito avrebbero incalzato la docente e il collega intervenuto per calmare gli animi. Sono volate urla e parole grosse: secondo i parenti della ragazza l’insegnante avrebbe usato modi esagerati nel rimproverarla.
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