Situazione praticamente surreale a Bolzano: come riporta Il Corriere del Trentino, nel primo pomeriggio di martedì 25 marzo due bambini di soli dieci anni sono stati i protagonisti di una vera e propria rissa, in cui è spuntato anche uno spray al peperoncino.
I due bambini si sono picchiati con violenza in mezzo alla strada, nell’incredulità generale. A rendere ancor più grave l’episodio, l’uso di uno spray urticante al peperoncino spruzzato negli occhi da uno dei due piccoli sul coetaneo.
La scena è stata segnalata al numero d’emergenza 112 da diversi cittadini allarmati, che hanno richiesto l’intervento immediato della polizia. Una pattuglia delle volanti è giunta in pochi istanti, trovando i due bambini ancora in piena colluttazione. “Sembravano fuori controllo”, raccontano gli agenti, che con fatica sono riusciti a separarli. Il bambino colpito dallo spray lamentava forti dolori al volto e una copiosa lacrimazione: per lui è stato richiesto l’intervento del 118 e il trasporto in pronto soccorso.
Mentre i sanitari si prendevano cura del piccolo ferito, sul posto sono arrivati anche i familiari dei due bambini, ma anziché riportare calma hanno iniziato ad insultarsi e minacciarsi a vicenda, arrivando quasi allo scontro fisico in un clima davvero surreale. Solo grazie all’intervento deciso degli agenti si è evitato che la situazione degenerasse ulteriormente.
“Nonostante l’età dei protagonisti non consenta conseguenze penali”, sottolinea la questura, la gravità dell’accaduto ha spinto la Divisione Anticrimine a segnalare il caso ai servizi sociali per un intervento di tutela e monitoraggio.
Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet ha parlato spesso dei genitori che volte sono esattamente come i figli a livello di maturità.
“Mi pare che sia pieno di queste persone: madri, padri, parenti vari che fanno di tutto – spero incoscientemente – per rovinare i propri figli. Queste persone ritengono che la responsabilità sia dare tutto ai loro figli: è un po’ questo il loro mantra e quindi, poveretti, continuano a dare, dare, dare e invece tolgono, tolgono tolgono. Questo è l’aspetto forse più inquietante”, ha detto.
Crepet ha anche discusso di empatia: “Il pensiero è diventato un optional, un gadget di cui possiamo fare a meno. Oggi è più importante avere un autista sotto casa che pensare. Il che è terribile, ed è anche un atto di enorme presunzione. I bambini non si abbracciano più, quasi non giocano neanche più. Abbiamo proprio buttato il Napalm sulle emozioni”.
“C’è un compito ben preciso che gli adulti hanno, per la verità, una grossa responsabilità. Perché, per esempio, non c’è più un tempo dell’ozio sociale? Perché consideriamo moderno e contemporaneo e futuribile addirittura una sorta di solipsismo digitale? Che cosa ha di così interessante? È un ergastolo!”, ha concluso.
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