Gli studenti di terzo anno della scuola secondaria di primo grado del Nord, a sorpresa, non sono ben preparati in italiano rispetto agli anni scorsi; la matematica è bestia nera un po’ ovunque, mentre in Inglese c’è un miglioramento: questo quanto emerge dal Rapporto Nazionale INVALSI 2024 presentato oggi alla Camera dei deputati, nella Sala della Regina, alla presenza del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, del presidente INVALSI Roberto Ricci e della Responsabile Prove nazionali INVALSI Alessia Mattei.
Per gli studenti della III secondaria di primo grado, i risultati in Italiano e Matematica sono rimasti stabili rispetto agli anni precedenti, mentre in Inglese si osservano miglioramenti significativi:
Purtroppo al Sud e Sud e Isole non si raggiunge facilmente il traguardo indicato: si passa dal 64% degli studenti al Nord al 39,5% al Sud in Matematica.
Le regioni del Settentrione e del Centro mostrano un progressivo debole peggioramento, mentre le regioni del Mezzogiorno una complessiva stabilità dal 2021 in italiano. In Matematica le regioni della macro-area del Sud sono in controtendenza e mostrano risultati in leggero costante aumento dal 2021.
Insomma, come era avvenuto nel 2023, anche i risultati del 2024 confermano che si è fermato il calo in Italiano e Matematica riscontrato tra il 2019 e il 2021, ma purtroppo non si riscontra ancora un’inversione di tendenza. Gli esiti di Inglese (sia listening sia reading) sono invece in netto miglioramento.
I divari territoriali rimangono molto ampi. In alcune regioni del Mezzogiorno si riscontra un maggior numero di allievi e allieve con livelli di risultato molto bassi. In particolare, solo il 48% degli studenti e delle studentesse della macro-area Sud raggiunge almeno il livello 3 in Matematica e tale percentuale scende drammaticamente al 39% nel Sud e Isole.
Si confermano, in parte ampliate, forti evidenze di disuguaglianza di opportunità di apprendimento nelle regioni del Mezzogiorno sia in termini di diversa capacità della scuola di attenuare l’effetto delle differenze socio-economico-culturali sia in termini di differenze tra scuole e, soprattutto, tra classi.
Si conferma il problema della Matematica. I risultati fortemente eterogenei a danno del Mezzogiorno che si riscontrano in V primaria si acuiscono al termine del primo ciclo d’istruzione.
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