La scuola primaria non riesce ad andare oltre il solito gap di apprendimento tra Nord e Sud e nel Mezzogiorno non si riesce a garantire uguali opportunità a tutti: questo quanto emerge dal Rapporto Nazionale INVALSI 2024 presentato oggi alla Camera dei deputati, nella Sala della Regina, alla presenza del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, del presidente INVALSI Roberto Ricci e della Responsabile Prove nazionali INVALSI Alessia Mattei.
Nella scuola primaria i risultati mostrano segnali di ripresa, seppur modesti, soprattutto in Matematica. In particolare, la percentuale di studenti di II primaria che raggiungono almeno il livello base è in crescita:
Per la quinta primaria, i risultati sono più differenziati:
In sintesi, ci sono evidenti differenze tra italiano e matematica tra Nord e Sud. E queste differenze permangono di solito fino alla quinta primaria. Per quanto riguarda l’inglese, c’è un’incoraggiante crescita, anche superando i valori pre-pandemici.
Insomma, la scuola primaria nel Mezzogiorno fatica maggiormente a garantire uguali opportunità a tutti, con evidenti effetti negativi sui gradi scolastici successivi. Già a partire dal ciclo primario si evidenzia una considerevole differenza di opportunità di apprendimento in Matematica che si riverbera anche sui gradi scolastici successivi e interamente a svantaggio delle regioni meridionali.
La differenza tra le scuole e le classi delle scuole nelle varie aree territoriali del Paese è molto forte soprattutto al Sud e in Matematica. L’indicatore di equità vede una differenza rilevante tra Reading e Listening inglese e tale diversità si riscontra in modo uniforme in tutto il Paese, mentre, in particolare per il Mezzogiorno, si osserva una forte diversità di opportunità nei risultati di Matematica.
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